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veneto
04.08.2025 - 08:35
Un tragico incidente ha scosso la comunità di Padova e quella pachistana in Italia. Shahzad Baluch, un rider di 35 anni, ha perso la vita dopo essere stato investito mentre lavorava per la piattaforma di delivery Glovo. L'incidente è avvenuto il 25 luglio in via Venezia, a Perarolo di Vigonza, nei pressi del negozio Brico Ok. Shahzad, a bordo del suo motorino, è stato travolto da una Lancia Lybra station wagon, in circostanze che sono ancora al vaglio della Procura. La violenza dell'impatto è stata tale da scaraventarlo a diversi metri di distanza. Nonostante i soccorsi immediati e il trasporto in codice rosso all'ospedale di Padova, Shahzad è deceduto quattro giorni dopo, il 29 luglio.
La Polizia locale di Vigonza ha incontrato non poche difficoltà nel risalire all'identità del rider, privo di documenti al momento dell'incidente. Solo grazie alla scoperta di un fratello residente in Italia, è stato possibile identificare Shahzad. Questo tragico evento ha riportato alla memoria un altro incidente mortale avvenuto undici mesi prima, che aveva coinvolto un altro rider pachistano, Alì Jamat.
La comunità pachistana si è subito mobilitata per raccogliere fondi necessari al rimpatrio della salma di Shahzad in Pakistan, dove vive la moglie. Tuttavia, Glovo ha deciso di coprire interamente le spese, sollevando un peso economico significativo dalla comunità. La salma di Shahzad è ancora sotto sequestro, in attesa dell'autopsia disposta dalla Procura per chiarire le cause del decesso e verificare l'eventuale presenza di un malore che possa aver contribuito alla tragedia.
L'incidente ha riacceso il dibattito sulle condizioni di lavoro dei rider. In passato, episodi simili avevano portato a scioperi e proteste da parte dei lavoratori di Glovo, che chiedevano maggiori tutele e compensi più adeguati. Mirko Romanato, referente della Cgil per le Nuove identità di lavoro, ha criticato il modello di business di Glovo, sottolineando i rischi che i rider affrontano quotidianamente per guadagnare pochi euro in più.
Raja Khan, un medico della comunità pachistana, ha ricordato Shahzad come un ragazzo tranquillo, che ogni estate tornava nella sua città natale, Gujranwala, per stare con la moglie. Quest'anno, Shahzad aveva deciso di rimanere a Padova per lavorare di più, una scelta che purtroppo si è rivelata fatale.
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