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ROVIGO IN LUTTO

Addio Mauro, "voce" degli eventi

A San Bortolo l'ultimo saluto al notissimo dj

Un berretto nero, la scritta “cash” bianca sopra il feretro, la commozione e la musica, vera colona sonora di una vita dedicata ad animare con dedizione e simpatia. C’erano la città, i cari, i tanti amici che hanno avuto l’opportunità preziosa di conoscerlo, ieri pomeriggio alle esequie nella chiesa di san Bortolo. Mauro Malaspina, in arte Jimmy Cash, era tutto questo. Tra i sound della movida rodigina, il notissimo dj, conduttore radiofonico e animatore di eventi, aveva fatto proprio dell’intrattenimento il file rouge di una carriera stroncata troppo presto, solo a 50 anni. Un malore improvviso, nella serata di mercoledì 30 luglio, se lo è portato via. Dopo il ricovero d’urgenza in ospedale, dove il quadro clinico già appariva grave all’arrivo e non lasciava intravedere un futuro, alle prime luci di giovedì 31 luglio non ce l’ha fatta, mancando all’affetto dei famigliari e di tutti coloro che, grazie anche a lui, possono ricordare serate memorabili cosparse di divertimento ma anche intensa umanità data dal suo saper stare con tutti in armonia.


Da subito il cordoglio di tutti coloro che, per un tratto, lo hanno conosciuto, vi hanno lavorato insieme, compresa la redazione della Voce di Rovigo e Delta Radio che si unisce al cordoglio, e in generale di una città che ieri si è vestita a lutto per ricordare e salutare la voce inconfondibile delle serate del capoluogo. Al netto di un percorso musicale da vero trascinatore, tanti i nomi celebri e i programmi di successo, come il recente “Kamikaze” ma tante anche le collaborazioni che lo hanno fatto conoscere sempre con apprezzamento e successo.

Sul sagrato della parrocchiale, anche la postazione di Delta Radio per far risuonare le inconfondibili note della “Cura” di Battiato e una “Canzone per te” di Vasco Rossi, tra emozione e abbracci all’entrata della salma. Dopo il rito funebre presieduto da don Andrea Varliero, il feretro è stato accompagnato da “Dune mosse” di Zucchero, per terminare con “The show must go on” dei Queen: promessa eterna di uno “spettacolo che deve andare avanti”, certi però che, dall’alto, un nuovo volto sorride già.

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