VOCE
LAVORO
05.08.2025 - 11:51
Nel cuore del dibattito sul lavoro in Italia, emerge con forza la questione dei cosiddetti "contratti pirata". Un tema che ha guadagnato l'attenzione nazionale grazie all'intervento di Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, e che ora trova una voce autorevole nell'editoriale firmato da Renato Brunetta e Michele Tiraboschi sul Sole 24 Ore. L'appello è chiaro: difendere la contrattazione collettiva di qualità e contrastare ogni forma di dumping contrattuale e salariale. Bertin, da Padova, sottolinea l'importanza del contributo di Confcommercio nella promozione di accordi solidi con le principali sigle sindacali. "Non rivendichiamo un diritto di primogenitura," afferma Bertin, "ma siamo felici di aver contribuito a smuovere le acque." Confcommercio, infatti, rappresenta una fetta significativa del mondo del commercio e dei servizi in Italia, con contratti che coprono il 96% del settore. La sfida, come evidenziato dal presidente nazionale Carlo Sangalli, è quella di creare meccanismi condivisi per misurare la rappresentanza in un contesto di imprese di diverse dimensioni.
Brunetta e Tiraboschi del CNEL sottolineano la necessità di costruire un sistema più equilibrato di relazioni industriali, coinvolgendo le sigle datoriali storiche e maggiormente rappresentative. L'obiettivo è affermare il valore della contrattazione collettiva condotta dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, per tutelare la qualità del lavoro e contrastare la concorrenza sleale. Bertin evidenzia un paradosso nel panorama contrattuale italiano: mentre l'accordo tra Confcommercio e le principali sigle sindacali copre oltre 2,4 milioni di lavoratori del commercio, esistono contratti che coprono solo pochi lavoratori. Una situazione simile si riscontra nel settore turistico, dove gli accordi di Confcommercio coprono il 90,88% dei lavoratori contrattualizzati.
La chiusura del ragionamento di Bertin tocca un tema delicato: la libertà sindacale garantita dalla Costituzione non può essere contrapposta all'efficacia della contrattazione collettiva. È fondamentale che la rappresentatività sia ampia, diffusa e misurata, per garantire che la contrattazione possa sostenere interi settori.
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