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POLITICA

Uso di ormoni: le nuove regole

Governo approva un disegno di legge per regolamentare l'uso di farmaci nella disforia di genere

Governo approva un disegno di legge per regolamentare l'uso di farmaci nella disforia di genere

Quali sono le nuove disposizioni del governo italiano in materia di disforia di genere? Dopo oltre un anno di lavoro, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che mira a regolamentare l'uso di farmaci per la disforia di genere, con particolare attenzione alla tutela dei minori.  Il Tavolo tecnico di approfondimento, istituito a maggio 2024 e composto da 29 esperti, ha lavorato per oltre un anno per giungere a questo importante risultato. Il disegno di legge, proposto dal ministro della Salute Orazio Schillaci e dal ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Maria Eugenia Roccella, introduce disposizioni specifiche per garantire l'appropriatezza prescrittiva e l'uso corretto dei farmaci legati alla disforia di genere, con un focus particolare sulla triptorelina.


Le nuove norme prevedono che la somministrazione di farmaci bloccanti della pubertà e ormoni mascolinizzanti e femminilizzanti sia subordinata a una diagnosi specifica redatta da un gruppo multidisciplinare di esperti. Inoltre, è necessario che i pazienti abbiano seguito percorsi psicologici, psicoterapeutici e, se necessario, psichiatrici. Il consenso informato, espresso secondo le modalità previste per i trattamenti sanitari sui minori, è un altro requisito fondamentale. Il disegno di legge prevede l'attivazione di un registro per la prescrizione e la dispensazione dei farmaci, gestito dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Questo registro, accessibile solo tramite le farmacie ospedaliere, raccoglierà dati sulle comorbilità diagnosticate, il monitoraggio clinico e il follow-up, con rapporti semestrali inviati al ministero della Salute. Inoltre, un tavolo tecnico valuterà i rapporti semestrali dell'Aifa e trasmetterà una relazione triennale al Parlamento.


Il disegno di legge arriva dopo le polemiche sollevate dal caso dell'ospedale Careggi di Firenze, dove l'uso di bloccanti della pubertà senza adeguato supporto psicologico aveva attirato l'attenzione del ministero della Salute. Il Comitato nazionale di bioetica aveva raccomandato che le valutazioni cliniche fossero multidisciplinari e che la prescrizione della triptorelina avvenisse solo dopo l'inefficacia di un percorso psicoterapeutico. Non mancano le critiche al provvedimento. Rosario Coco, presidente di Gaynet, ha definito il disegno di legge una strategia per rallentare l'accesso alla triptorelina e una "schedatura ideologica" dei minori che intraprendono percorsi di affermazione di genere. Tuttavia, le società scientifiche difendono l'uso della triptorelina come "salva-vita". 

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