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"Eliminare il Sai alimenta l'insicurezza"

Interviene Claudio Moschin, del Circolo Pd Rovigo

“Inaccettabile la chiusura del Sai”

"Rispondere sull’onda del clamore e della fretta, parlare alla pancia delle persone e privilegiare gli slogan al bene della città: sono questi gli errori – resta da vedere se voluti o meno – che hanno portato l’amministrazione comunale di Rovigo a sospendere l’accoglienza nell’ambito del Sai, alla quale la nostra città aderiva da oltre 20 anni".

Lo spiega Claudio Moschin, componente del direttivo del circolo Pd Rovigo. "Una scelta che, invece di generare sicurezza, genererà, inevitabilmente, insicurezza. In quanto va ad eliminare l’unico punto di riferimento certo e garantito per tante persone che si trovavano inserite sui “binari” di una accoglienza legata a progetti e forme certe di inclusione. Una garanzia contro la marginalità, in altri termini, che, come ben si sa, è terreno fertile per la devianza".

"Tutto questo è stato cancellato dall’amministrazione comunale di Rovigo, travolta da fatti senza dubbio gravi, ma che avrebbero proprio per questo meritato una analisi e una capacità di approfondimento maggiori rispetto a quelle, purtroppo, dimostrate in questa circostanza". 

"Ci associamo a quanto in questi giorni ribadito dal mondo cattolico e dell’associazionismo cattolico: la sicurezza si fa con l’integrazione. Si fa evitando che ci siano persone che vivono ai margini della società, si fa dando prospettive e facendo sì che tutti entrino a fare parte del tessuto sociale della comunità. La scelta dell’amministrazione comunale va esattamente nell’altra direzione: toglie speranza, toglie futuro e non dà nessuna alternativa".

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