VOCE
l'allarme
07.08.2025 - 22:00
Polesine in zona rossa anche per quel che riguarda la sicurezza sul lavoro, due vittime e oltre mille denunce di infortunio in sei mesi. Emerge dall’analisi periodica dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega di Mestre. E si evidenzia che la provincia di Rovigo, per quel che riguarda i primi sei mesi del 2025, è in zona rossa, quella legata dalla maggiore incidenza di incidenti mortali in rapporto al numero degli occupati.
Polesine In Polesine nel primo semestre 2025 ce ne sono stati due (su 99.767 occupati), cosa che attesta l’indice a 20 (la zona rossa scatta oltre l’indice 1,25). In Veneto zona rossa per sicurezza sul lavoro sono le province di Vicenza (20,5 e 8 incidenti mortali) e, appunto, Rovigo. Seguono in zona arancione: Padova (18,0), Venezia (16,3), Verona (16,1). In zona gialla: Treviso (12,5). Solo Belluno in zona bianca non avendo registrato vittime. A Livello nazionale l’indice più grave è a brindisi (6,9 e 8 casi mortali), davanti a Siracusa (59,1; 7) e Catanzaro (45,1; 5).
I decessi Sono 51 i decessi rilevati nei primi sei mesi del 2025 (contro i 28 del 2024): 36 in occasione di lavoro (19 in più dello scorso anno) e 15 in itinere (4 in più del 2024). A Verona la maglia nera per numero di vittime totali (13), seguita da Padova (11), Vicenza (10), Treviso (8), Venezia (7) e Rovigo (2).
Infortuni Anche le denunce di infortunio totali sono aumentate nel primo semestre 2025 rispetto al 2024: erano 35.728 e ora sono 36.202. La provincia di Padova registra il maggior numero di denunce totali (7.201), poi Verona (7.148), Vicenza (6.761), Treviso (6.501), Venezia (6.085), Belluno (1.421) e Rovigo (1.085). Le denunce riguardano più gli uomini, 23.822, delle donne, 12.380. Quanto al settore più colpito, sono sempre le attività manifatturiere in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (6.352), seguite da costruzioni (2.192), commercio (1.915), trasporti e magazzinaggio (1.704) e sanità (1.641).
La giornata Domani, inoltre, è la giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. L’occasione, per la Uil del Veneto di ribadire la necessità di aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro per prevenire gli incidenti.
Uil Roberto Toigo, segretario Uil Veneto, dice che “pensando alla tragedia delle ultime due vittime di Santa Maria di Sala, nel veneziano, si fa ancora più cupo il ricordo di uno dei peggiori incidenti sul lavoro accaduto 69 anni fa a Marcinelle, il cui anniversario sarà celebrato l’8 agosto. Nel lontano 1956 scoppiò un incendio nella miniera di carbone di Bois du Cazier, proprio vicino alla cittadina belga di Marcinelle, che provocò la morte di 262 minatori, dei quali 136 italiani, tra cui 5 veneti. Una tragedia immane che non può e non deve essere dimenticata. Quel tragico evento dovrebbe essere oggi un forte monito e come tale noi di Uil con la campagna “Zero morti sul lavoro” lo vogliamo portare avanti con tutte le nostre forze. Proprio oggi l’osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega di Mestre ha diffuso i nuovi dati sulle morti sul lavoro in Veneto e questo bilancio ci preoccupa profondamente”.
Il bilancio dice che “nei primi sei mesi del 2025 si registrano 51 morti sul lavoro in Veneto, quasi il doppio rispetto al 2024 (28 decessi). A fine giugno 2025 il rischio di infortunio mortale in Veneto (16,1 morti per milione di occupati) risulta superiore alla media del Paese, pari a 15,1. La regione è seconda solo alla Lombardia per numero di decessi, con Verona in testa, seguita da Padova, Vicenza, Treviso, Venezia e Rovigo. Il Veneto resta in zona arancione per incidenza di mortalità superiore alla media nazionale; Vicenza e Rovigo in zona rossa”. Questi numeri “ci convincono - continua Toigo - ancor di più che la nostra lotta, condotta a livello nazionale, per una condanna certa e sicura per omicidio sul lavoro sia un’azione giusta e per questo motivo non ci arrenderemo mai”.
A Rovigo Il Comune di Rovigo aderisce alla “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” e domani, venerdì 8 agosto esporrà a mezz'asta la bandiera italiana situata nella loggia dei Nodari. La giornata dedicata al sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita con direttiva del presidente del Consiglio dei ministri dell’1 dicembre 2001, per commemorare la tragedia di Marcinelle dove morirono 136 lavoratori italiani, ricorda tutti i connazionali caduti sul lavoro in patria e all’estero.
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