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orrore sotto le torri

Omicidio di Amine, carcere confermato

Anche per gli ultimi due pakistani fermati

E la Procura dispone l’autopsia

Fermo convalidato e carcere disposto anche per gli ultimi due pakistani in ordine cronologico fermati dalla Procura, a seguito dell'indagine lampo della squadra mobile di Rovigo, che ha ricostruito la presunta dinamica all'aggressione mortale scattata sotto le Torri lo scorso 19 luglio. Una "spedizione punitiva" a colpi di bottiglie rotte che ha ucciso Amine Gara, 23 anni, tunisino, e ferito gravemente un connazionale di 30 anni, in pericolo di vita, ma salvato grazie alla prontezza di intervento del personale del Suem 118.

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Sono sette, quindi, i fermi eseguiti a seguito della brillante indagine della squadra mobile, guidata dal commissario capo Marica Bozzelli. Tutti pakistani che, secondo questa ricostruzione dei fatti, avrebbero agito a seguito di un precedente diverbio, che avrebbe visto uno di loro venire ferito a un occhio, sempre con una bottigliata. L'assalto mortale sarebbe stato, quindi, una vera e propria ritorsione.

A uno dei sette viene contestato l'omicidio premeditato, per avere inferto, secondo questa ricostruzione, i colpi che hanno ucciso Amine; sempre a lui e a due connazionali, il tentato omicidio, per i fendenti inferti al 30enne poi salvatosi. Tutti e sette sono poi indagati anche per rissa.

L'architettura dell'indagine della Procura prevede, poi, che anche coloro che non sono indagati direttamente per omicidio o tentato omicidio, si vedano comunque ipotizzati a carico gli stessi reati, con la formula del "concorso anomalo", per avere, appunto, secondo questa tesi partecipato a una spedizione punitiva come quella contestata.

"Il Procuratore della Repubblica di Rovigo - conferma la nota stampa - comunica che in data di oggi 11/8/2025 come richiesto dalla Procura della Repubblica di Rovigo il Giudice per le Indagini preliminari di Rovigo, dopo l’interrogatorio in cui i due indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ha convalidato i due fermi di S. M., cittadino pakistano, nato nel 1997, indagato, in ipotesi accusatoria, del delitto di omicidio aggravato dalla premeditazione in concorso anomalo, nonché del delitto di tentato omicidio in concorso anomalo, oltreché indagato del delitto di rissa, nonché di Y.M.Z. cittadino pakistano,  nato nel 2004, indagato, ipotesi accusatoria, del delitto di omicidio aggravato dalla premeditazione in concorso anomalo, nonché del delitto di tentato omicidio in concorso anomalo, oltreché indagato del delitto di rissa".

Per quanto riguarda le misure cautelari disposte, anche in questo caso ha retto l'impianto dell'inchiesta di procura e questura. Il giudice, infatti, prosegue la nota della Procura, ha emesso "come richiesto dalla Procura della Repubblica di Rovigo, condividendo la qualificazione giuridica dei fatti reati e le esigenze cautelari indicate, la misura della custodia cautelare in carcere per entrambi i soggetti essendovi pericolo di reiterazione di reati analoghi a quelli per cui si procede e pericolo di fuga".

Doveroso in ogni caso precisare come il procedimento sia nella fase delle indagini preliminari.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    11 Agosto 2025 - 17:02

    i buonismi..le prediche..il girasi dall'altra parte per non vedere...ecco dove ci ha porttati:rovigo è diventata citta' a rischio!! e iinsistono ancora i benpensanti di una certa frangia politica....oora è stato confermato il carcere..e ci mancherebbe...ma qualche avvocato,pagato da noi,ci pensera' a tirarli fuoriv in fretta...i precedenti non mancano di certo..e che andranno a faare? lVORre? nooo

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