Voli: più prenoti tardi più risparmi

Prenotare con mesi d’anticipo? Per l’estate 2025 non è più un dogma. Le tariffe più convenienti si sono materializzate a ridosso del decollo, in una manciata di giorni in cui i sistemi delle compagnie hanno tagliato i prezzi per riempire gli aerei. Un’analisi condotta su oltre 150 rotte e riportata il 10 agosto 2025 segnala un ribaltamento delle regole non scritte del booking: tra 12 e 25 giorni prima si apre la nuova finestra d’oro, con picchi di ribassi tra l’undicesimo e il tredicesimo giorno.


Napoli-Chicago, partenza poco prima di Ferragosto e ritorno appena dopo: il biglietto venduto sei giorni prima è costato il 52% del prezzo pagato da chi aveva prenotato un mese prima. Non uno sbaglio né una promo-lampo, ma la scelta di Revenue Management per riempire un aereo a metà. Un episodio estremo, ma tutt’altro che isolato. 
Non tutte le rotte si comportano allo stesso modo. Le mete a domanda “calda” — località balneari europee e isole italiane — hanno mantenuto prezzi in salita fino alla partenza. Altrove, anche in piena alta stagione, i listini sono stati rivisti al ribasso: - Napoli–Madrid A/R: 216 euro prenotando due settimane prima, contro 282 euro con sei settimane d’anticipo (+23% per chi ha prenotato prima). - Roma–Rio de Janeiro: -36% a 12 giorni dalla partenza rispetto a 40 giorni. - Roma–Los Angeles: -43%. - Milano–Catania: -38%. - Milano–Atene: -45% a 16 giorni. - Milano–New York: -39% a due settimane. Tre manager di compagnie aeree sintetizzano la logica: si attende per valutare la curva delle prenotazioni, e se gli aerei non si riempiono si riducono le tariffe per salvare la stagione. A questo si somma l’effetto domino: quando un vettore taglia aggressivamente, i concorrenti allineano i prezzi per non perdere passeggeri, innescando spirali di ribassi che possono durare poche ore.