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Ex convento, migranti dimezzati

Il sindaco:“Rovigo non è nelle condizioni di accogliere ulteriormente”

Ex convento, migranti dimezzati

Dimezzato il numero dei richiedenti asilo accolti all’ex convento dei frati Cappuccini, diventato Cas da oltre un anno. E’ il sindaco di Rovigo, Valeria Cittadin, ad annunciarlo ringraziando il sottosegretario Molteni e la prefettura che nel corso degli incontri dei giorni scorsi sul tema zona rossa, avevano anticipato questa possibilità. E così il numero dei migranti accolti nell’ex seminario collegato al convento è sceso di parecchie decine rispetto agli 89 di alcuni giorni fa.

“Bene - ha commentato il sindaco - si tratta di un’azione che va nella direzione di migliorare la sicurezza in città. Io ritengo che le cose sul nostro territorio, per quel che riguarda ordine pubblico e sicurezza, siano peggiorate proprio in occasione del via libera al Cas”. Cittadin specifica anche che l’”alleggerimento” di questa struttura non è ancora terminato “perché l’obiettivo è ridurre ulteriormente questo numero e riportare ordine e degrado in quell’area, che ricordiamolo, si trova nel cuore della città”.

In una nota diffusa sui canali social il sindaco ha precisato che “il numero degli ospiti è stato dimezzato grazie all’incontro in prefettura e al lavoro congiunto con le autorità, tra cui il prefetto Tancredi e il Sottosegretario Molteni. Un risultato concreto che ha alleggerito la struttura e risposto alle richieste della città di allontanare dal centro storico possibili situazioni di degrado e insicurezza”. Soddisfazione anche da Michele Aretusini, assessore alla polizia locale: “Grazie a prefetto e sottosegretario per aver fatto partire il ridimensionamento progressivo del Cas in centro”.

Cittadin è poi tornata sul caso del progetto Sai: “In merito alle recenti polemiche, preciso che riaffermiamo con forza e orgoglio la decisione di non rinnovare il progetto di accoglienza. Ciò non deriva da una chiusura, ma da un’analisi attenta sulla sostenibilità e sull’opportunità di proseguire un progetto nato nel lontano 2001 in un contesto del tutto differente. Rovigo, oggi, non è nelle condizioni di accogliere ulteriormente, soprattutto dopo episodi gravi e senza precedenti che hanno segnato la città. Il nostro dovere è tutelare i cittadini e garantire equilibrio e sicurezza e lo stiamo facendo”.

Ha poi parlato di “Fondi contro il caporalato. Abbiamo scelto di non attivare il progetto che sarebbe ricaduto nella frazione di Concadirame, per evitare di appesantire ulteriormente il nostro Comune. La nostra amministrazione continuerà a lavorare in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e le istituzioni per garantire sicurezza, legalità per rendere Rovigo sempre di più una città vivibile, lasciandoci alle spalle gli incresciosi fatti delle scorse settimane”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    13 Agosto 2025 - 09:06

    ottimo...siamo sulla strada giusta..ok...il sindaco è stato eletto anche per queste scelte..altrimenti sarebbe stato votato i soliti piagnucculoni di sx..ma per completare l'opera,non basta dimezzare il numero;bisogna azzerare !! lacuria per raccomolare introiti,li mettta nella sua cittadella in via tre martire a rovigo!!

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