VOCE
POLTICA
12.08.2025 - 17:15
Il governo guidato da Giorgia Meloni, martedì 12 agosto 2025, ha raggiunto un traguardo simbolico con 1.025 giorni in carica, superando Matteo Renzi e collocandosi al quarto posto tra gli esecutivi più longevi della Repubblica. Questo risultato non solo testimonia la resistenza politica dell'attuale maggioranza, ma lancia anche un messaggio chiaro: la stabilità, elemento centrale della strategia della premier, può trasformarsi in un vantaggio competitivo in un Paese abituato a cicli di governo brevi e maggioranze fragili. Davanti all'esecutivo Meloni ci sono pochi rivali: il primo governo Craxi, con 1.093 giorni tra il 1983 e il 1986; il quarto governo Berlusconi, durato 1.287 giorni tra il 2008 e il 2011; e il record del secondo governo Berlusconi che ha governato per 1.412 giorni, un obiettivo che Meloni potrebbe raggiungere il 4 settembre 2026. Superare questo record rappresenterebbe un passo storico verso il traguardo di guidare il Paese per cinque anni consecutivi, risultato mai ottenuto da un leader repubblicano con lo stesso governo.
Accanto a questi risultati, l'Italia ricorda anche i governi più brevi della Prima Repubblica, come il primo governo Fanfani, durato appena 22 giorni nel 1954, o l’ottavo governo De Gasperi nel 1953, e il secondo governo Spadolini nel 1982, che resse per poco più di tre mesi. Non è la prima volta che il governo Meloni segna sorpassi significativi: ha accumulato più giorni di governo rispetto ai due esecutivi di Giuseppe Conte, che contarono 988 giorni, e ha superato il governo Renzi, lasciando negli annali un confronto serrato, soprattutto sul fronte delle politiche economiche e internazionali, culminato nell'attuale divieto di compensi ai parlamentari da parte di società con sede extra UE. Per Giorgia Meloni, la stabilità non è solo un concetto teorico, ma la base della sua azione di governo: da qui l'importanza di continuità nelle politiche interne ed estere, tempestività nelle riforme e credibilità a livello europeo.
In Europa, il panorama politico mostra una varietà di approcci: la Germania, con appena quattro cancellieri in trent'anni, rappresenta un paradigma di continuità; la Spagna e il Regno Unito hanno sperimentato maggiore instabilità, mentre la Francia, con un sistema semipresidenziale, ha visto un numero elevato di capi di governo rispetto all'Italia, che rimane un caso a sé nel suo oscillare tra alternanza frequente e picchi di durata.
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