VOCE
SANZIONI
12.08.2025 - 17:28
Un fazzoletto dal finestrino oggi può costare quanto una vacanza. E un sacchetto lanciato in campagna può aprire le porte del tribunale. Con il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116, l’Italia alza l’asticella contro l’abbandono dei rifiuti su strada e nelle aree sensibili: più controlli, multe più pesanti, fino alla reclusione nei casi gravi. La novità decisiva? Le telecamere diventano testimoni a tutti gli effetti, giorno e notte.
Varato l’8 agosto 2025, il decreto-legge n. 116 interviene sul fronte dei rifiuti e richiama anche la bonifica della Terra dei fuochi e l’assistenza post-calamità. Per la circolazione stradale modifica l’articolo 15 del Codice della strada: le immagini di impianti di videosorveglianza comunali, autostradali o privati, dentro e fuori i centri abitati, possono essere acquisite e usate come prova per sanzionare chi getta rifiuti da un veicolo, in marcia o in sosta. Non serve più la presenza della pattuglia: la contestazione può essere differita e la multa arrivare a casa giorni dopo. Basta un fotogramma nitido della targa. Incrociando i dati con la banca dati della Motorizzazione, gli agenti risalgono al proprietario del mezzo. La sanzione è valida anche senza fermo del veicolo né contestazione immediata. Se si è colti nell’atto di abbandonare rifiuti non pericolosi da un veicolo, l’illecito viene qualificato come doloso.
Rifiuti “minori” (es. fazzoletti, mozziconi): sanzione fino a 1.188 euro.
Oggetti come lattine, bottiglie o sacchetti di rifiuti: segnalazione alla Procura e ammenda da 1.500 a 18.000 euro. - Vicinanza a fiumi, aree protette o zone già inquinate, con pericolo concreto per persone o ambiente: possibile arresto (anche differito entro 48 ore) e pena da 6 mesi a 5 anni e mezzo; nei casi più gravi fino a 7 anni.
Rifiuti pericolosi: reclusione da 1 a 5 anni, che nei casi aggravati sale da 1 anno e 6 mesi a 6 anni.
Per le violazioni penali può essere disposta la sospensione della patente fino a 6 mesi. Se lo smaltimento illecito avviene con un mezzo di un’azienda privata, può scattare la confisca del veicolo, salvo che appartenga a un terzo completamente estraneo. Quando viola la legge un dipendente alla guida di un mezzo aziendale, il titolare può rispondere per omessa vigilanza, con pene fino a 5 anni e 6 mesi.
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