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Nudo in centro: "Basta turismo cafone"

A Cortina la misura è ormai colma, ennesimo episodio sopra le righe

Nudo in centro a Cortina, scatta l’allarme decoro: turismo irrispettoso e controlli a tappeto

Un’immagine che non avremmo voluto vedere: un uomo completamente nudo, in pieno centro a Cortina, nel parcheggio sotto il Tennis Apollonio. Uno scatto rubato che racconta più di mille parole e che riaccende un dibattito mai sopito: il confine tra libertà individuale e rispetto dei luoghi, tra movida e civiltà, tra il diritto al divertimento e il dovere del decoro. Con l’estate 2025 nel vivo, il fenomeno degli atti osceni in luogo pubblico bussa anche alle porte della regina delle Dolomiti, mettendo in allarme istituzioni e comunità locale.

Secondo quanto riferito, l’episodio è avvenuto nel parcheggio sotto il Tennis Apollonio, a due passi dal cuore di Cortina. Una testimone ha immortalato la scena e l’ha definita “una situazione sconvolgente”, a sottolineare lo sconcerto e l’imbarazzo provati da chi si è trovato davanti a un comportamento tanto plateale quanto inaccettabile in un contesto pubblico e frequentato.

“Situazione sconvolgente.” Due parole che condensano il senso di disorientamento di residenti e visitatori. Non è solo l’atto in sé a preoccupare, ma il segnale che invia: la percezione di un confine che si assottiglia tra ciò che è lecito fare in spazi condivisi e ciò che le regole di convivenza impongono.

La reazione istituzionale non si è fatta attendere. Il sindaco ha annunciato “controlli a tappeto”, con un potenziamento delle verifiche nelle aree a maggiore afflusso. Un messaggio chiaro: il rispetto delle regole è la condizione minima per vivere e far vivere bene Cortina, soprattutto in alta stagione, quando la pressione turistica cresce e il rischio di episodi fuori controllo aumenta.

Quello di Cortina non sarebbe un caso isolato. La tendenza degli atti osceni in luogo pubblico pare diffondersi nelle località bellunesi più frequentate, complice l’onda lunga di un turismo spesso poco attento ai contesti e alle comunità ospitanti. È il cosiddetto “turismo cafone”, che riduce i territori a scenari da consumare, dimenticando che sono prima di tutto luoghi vissuti, con regole, persone, sensibilità.

Gli atti osceni in luogo pubblico restano comportamenti sanzionabili: possono comportare pesanti sanzioni amministrative e, in presenza o nelle vicinanze di minori, anche rilievi penali. Al di là dell’aspetto giuridico, c’è però un tema culturale: il rispetto dello spazio comune come bene di tutti. Le forze dell’ordine, coordinate con l’amministrazione, intensificheranno i pattugliamenti nelle zone sensibili, puntando su prevenzione e deterrenza.


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