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il caso

Primo lupo abbattuto dopo il "declassamento"

Maschio di 45 chili ucciso a 2.800 metri. Ricorsi al Consiglio di Stato, accuse alla Provincia

Una famiglia di lupi nel Parco del Delta

Pochi minuti dopo la mezzanotte, a 2.800 metri di quota, il silenzio dell’alta montagna è stato rotto da un colpo che farà discutere a lungo. In Alto Adige è stato abbattuto un lupo: il primo caso a Nordest dall’entrata in vigore del nuovo status europeo di tutela. Una vicenda che riaccende il conflitto tra allevatori, amministrazioni e mondo animalista, mentre sullo sfondo resta il tema più ampio della convivenza con i grandi carnivori, dalla Val Venosta alla Foresta Nera.

Ad annunciare l’abbattimento è stata la Provincia autonoma di Bolzano. "Un lupo maschio di circa 45 chilogrammi è stato abbattuto poco dopo la mezzanotte del 12 agosto a 2.800 metri di altitudine", ha riferito Günther Unterthiner, direttore della ripartizione Foreste, precisando che l’animale «era stato rintracciato in un gruppo di vitelli». Il provvedimento s’inserisce nell’ordinanza firmata un paio di settimane fa dal presidente Arno Kompatscher, che autorizzava l’intervento su due esemplari ritenuti problematici.

Secondo i dati forniti dalle autorità forestali, tra maggio e luglio in un alpeggio dell’Alta Val Venosta sono stati registrati 31 attacchi di lupo agli animali da pascolo, "confermati e documentati", cui si sommano i 42 della precedente stagione alpestre. Numeri che, nel racconto degli uffici provinciali, motivano la scelta di procedere all’abbattimento durante l’alpeggio estivo, quando vitelli e manze sono più esposti.

L’azione arriva a circa un mese dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni europee sulla direttiva Habitat, che hanno declassato lo status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”, consentendo margini più ampi per interventi mirati da parte degli Stati membri. Resta tuttavia aperto il fronte giudiziario: diverse associazioni hanno presentato ricorsi, con udienza fissata il 9 settembre al Consiglio di Stato.

Durissima la deputata centrista Michela Vittoria Brambilla, presidente di Leidaa: "Kompatscher voleva un primato e l'ha ottenuto: essere il primo ad autorizzare e a mandare ad effetto l'abbattimento legale di un lupo in Italia, da quando la specie è protetta. Complimenti anche per la scelta del periodo, sotto Ferragosto, quando il Paese è distratto dalle ferie". Un fronte di associazioni – tra cui Green Impact, Leal e Oipa – contesta inoltre l’intervento "in pendenza di diversi ricorsi" in attesa di giudizio. La Lav, per voce di Massimo Vitturi, annuncia un esposto: "Se solo fossero stati utilizzati a dovere i sistemi di prevenzione, il lupo si sarebbe potuto salvare. Per questo motivo il nostro ufficio legale è già al lavoro per depositare una denuncia per uccisione di animale contro la Provincia di Bolzano". Ancora più tranchant Ivana Sandri di Enpa, secondo cui l’ente "si macchia di un vero e proprio crimine".

La vicenda si inserisce in un clima teso. In Germania, nella Foresta Nera, l’orsa Jj4 – responsabile della morte del runner Andrea Papi – è stata trasferita e rinominata “Luna” dai volontari tedeschi, che hanno spiegato come “Gaia” fosse già il nome di un loro lupo. Un dettaglio simbolico che racconta quanto la convivenza con lupi e orsi resti tema sensibile, tra emozioni, interessi economici e responsabilità pubbliche.


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