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l'allarme

"Ti chiamano col numero della banca e ti svuotano il conto"

La nuova truffa; ecco come difendersi

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Sembrano chiamate vere, anzi ufficiali. Il numero è quello della banca o persino quello dei Carabinieri, ma dietro si cela una delle truffe più spietate del nostro tempo. E’ l'allarme lanciato da Enrico Scarazzati, Vice Presidente Nazionale e Presidente per Rovigo della Lega consumatori che in questi giorni sta intensificando la campagna di informazione contro il fenomeno delle telefonate truffa che sta colpendo non solo Rovigo e provincia. Un inganno tanto subdolo quanto efficace che prende di mira anche le persone più attente e prudenti.

Un fenomeno che era stato segnalato nei giorni scorsi proprio da La Voce di Rovigo, che aveva raccolto la testimonianza di una vittima. 

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Il trucco si chiama spoofing e permette ai truffatori di mascherare il proprio numero facendo apparire sullo schermo quello di un ente affidabile, come la propria banca o le forze dell'ordine. La truffa parte con una chiamata ad allarme. “C'è stato un bonifico a sospetto sul suo conto. Dobbiamo trasferire il denaro per metterlo al sicuro”. Poco dopo a conferma, arriva una seconda telefonata, apparentemente dai Carabinieri con un finto maresciallo che invita a collaborare. Il risultato? I risparmi di una vita svaniscono in pochi minuti e quando ci si rende conto dell'inganno è spesso troppo tardi.

“Riceviamo ogni giorno segnalazioni di persone cadute vittime di questo schema - racconta Scarazzati - e il dato più inquietante è che colpisce indistintamente, giovani, anziani, esperti o meno esperti. La truffa è studiata nei minimi dettagli per sembrare reale.  Ed è proprio questo il suo potere, ma una speranza c'è e arriva dall’Agcom, l'Autorità per le Comunicazioni, che ha recentemente approvato nuove misure per arginare il fenomeno, introducendo l'obbligo per gli operatori telefonici di bloccare automaticamente le chiamate falsificate che provengono dall'estero, ma mostrano numeri italiani.  Una prima risposta concreta che rappresenta un passo avanti importante nella lotta. “E’ un segnale positivo – commenta Scarazzati -  che ci fa sperare in un futuro in cui questo tipo di truffe non sarà più possibile, ma sappiamo che i truffatori non si arrendono facilmente. Per questo oggi più che mai serve la massima attenzione.

Ecco, poi, alcuni consigli per difendersi da questi fenomeni.

E’ fondamentale sapere che nessuna banca chiede di trasferire denaro telefonicamente o di comunicare i propri codici personali e che nessuna forza dell'ordine interviene via telefono nelle operazioni bancarie. Per questo motivo,  Scarazzati rilancia le cinque regole d'oro per proteggersi dallo spoofing:

Non fidarsi mai del numero visualizzato sul display: può essere contraffatto

Mai effettuare bonifici su richiesta telefonica, anche se la voce sembra quella della banca.

Non comunicare codice otp e credenziali personali al telefono. In caso di dubbio, riattaccare o richiamare la banca alle forze dell'ordine da un altro telefono, usando i numeri ufficiali.

Segnalare subito l’accaduto alla polizia postale o presentare denuncia alle autorità competenti e infine l'invito più importante:  condividere e informare soprattutto le persone più vulnerabili come gli anziani. In un mondo dove la truffa si nasconde dietro un numero familiare l'informazione è la nostra arma più potente. Se uniamo attenzione,  tecnologia e  consapevolezza possiamo sconfiggere lo spoofing e restituire sicurezza ai cittadini. 

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Commenti all'articolo

  • frank1

    13 Agosto 2025 - 10:39

    l'ue che tiene tanto alla nostra privacy,al punto che non ci fa piu' navigare in internet!!,si è accorta solo ora che ile numerazione telefonica è mascherata?? chiamano dall'esteto,ma compre un numero camuffat...ue...siete ancora in letargo?? le commissioni dove sono,a banchettare prelibatezze (mica cavallette) e vino d'annata,pagatoo da noi!!!!

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