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L'ANNIVERSARIO

Tre anni senza Piero Angela

93 anni. Musica, laurea mancata, malattia segreta, amore e eredità

93 anni. Musica, laurea mancata, malattia segreta, amore e eredità

Cosa resta, a tre anni dalla scomparsa, dell’uomo che ha insegnato all’Italia a farsi domande? Il 13 agosto 2022 Piero Angela se ne andava a 93 anni, ma la sua voce continua a riecheggiare nei documentari, nelle aule, nei salotti, ogni volta che la curiosità accende una lampadina. Non solo un ricordo: un’eredità viva, che resiste perché fondata su rigore, chiarezza e una passione inesauribile per la conoscenza. Prima di diventare il volto della divulgazione, ci fu la musica. Non un dettaglio folcloristico, ma un inizio significativo: l’orecchio per le sfumature, il senso del tempo, l’attenzione alle pause. È anche grazie a quel passato che Angela ha saputo costruire narrazioni limpide, con una cadenza riconoscibile e un montaggio sempre al servizio dell’idea. La sua laurea accademica non arrivò mai. Una mancanza? Solo fino a un certo punto. La carriera e le onorificenze ricevute nel tempo hanno dimostrato che competenza, metodo e disciplina possono fiorire oltre i confini formali. Documentari che illuminano, linguaggio accessibile, rispetto per chi ascolta: nel lavoro di Angela c’è l’idea di una televisione come servizio pubblico, capace di elevare senza complicare, di affascinare senza abdicare alla precisione. 


“È più di metà del mio successo”: così definiva il ruolo della moglie nella sua vita. Non una dedica di circostanza, ma il riconoscimento di un asse affettivo e professionale decisivo. Attorno a quella scelta di vita si è costruita una stabilità che ha reso possibile la costanza del suo lavoro, la serenità del suo sguardo, la misura del suo tono.


C’è un filo che unisce biografia e missione: il passaggio di testimone a una nuova generazione, a partire dal legame con Alberto Angela, fino ai nipoti. Nella decisione di custodire la malattia c’è la stessa sobrietà che ha segnato il suo stile pubblico: niente clamore, nessuna spettacolarizzazione del dolore.  Il lascito più durevole di Piero Angela non è solo una serie di programmi, ma un’attitudine: cercare, verificare, spiegare. 

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