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Ancora i ladri che smontano le auto

Danni oltre 32 mila euro, quarto colpo

Tornano i ladri che ti smontano l'auto

Quando Arrigo Franceschi è sceso nel parcheggio di via Cristoforo Colombo, nel quartiere di San Domenico (Padova), la sua Bmw 520 Touring era ridotta a un guscio. In poche ore notturne mani esperte hanno svitato, tagliato, sradicato: via i pezzi più preziosi, resta un conto salatissimo e l’ennesimo segnale di un fenomeno che inquieta il quartiere. È il quarto episodio in meno di un anno, e questa volta il danno supera i 32 mila euro.

Il colpo, avvenuto secondo il proprietario tra le 3 e le 4 del mattino, è iniziato con un finestrino forzato. Da lì, un lavoro sistematico: paraurti anteriore smontato e fari sottratti, ciascuno dal valore di circa 2.500 euro. Dalla plancia sono spariti quadro strumenti e schermo touch, mentre sui tappetini sono rimaste a terra una quindicina di viti per lato, tracce di un’operazione rapida e metodica. I cablaggi sono stati recisi, mettendo fuori uso quattro centraline elettroniche. A bordo sono rimasti solo cambio automatico e volante, diversamente da altri casi simili. Franceschi, 61 anni, agente di commercio, parla di “professionisti”: a suo avviso almeno tre persone, due all’opera sull’auto e una di vedetta, con obiettivi chiari e rivendita dei pezzi nel mercato clandestino, probabilmente verso l’Est Europa. Congetture, le sue, ma che combaciano con la selezione mirata dei componenti più redditizi.

Quello di via Cristoforo Colombo non è un caso isolato. In meno di un anno San Domenico ha contato quattro episodi ai danni di auto di fascia alta: in precedenza erano finite nel mirino una Mercedes, un’Audi e, pochi giorni fa, un’altra Bmw, una Serie 1, con un danno stimato attorno ai 15 mila euro. Nella stessa via, spiega Franceschi, le vittime sarebbero già quattro. E in un’officina della zona, dove è stata portata la sua vettura per la perizia, si troverebbero “una decina di auto” in condizioni simili. Serialità e tecnica impiegata fanno pensare a una banda organizzata, capace di muoversi rapidamente e sotto traccia.

La Bmw di Franceschi era costata 65 mila euro; oggi, stima lui, avrebbe un valore tra 25 e 30 mila. Il preventivo di riparazione supera la valutazione attuale del mezzo. Le cifre raccontano da sole l’assurdo di questi furti: con oltre 32 mila euro di danni, rimettere in strada l’auto significa spesso spendere più di quanto valga, con il rischio di lasciare ai proprietari solo la via dell’assicurazione e molte incognite.


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