VOCE
STROMBOLI
19.08.2025 - 16:40
Sull’isola di Stromboli, a Ginostra, il fruscio del vento non copre più i belati. Le caprette, un tempo parte pittoresca del paesaggio, oggi varcano soglie, salgono sui letti, divorano ulivi e piante di cappero, accerchiano i turisti sui sentieri a strapiombo. «Devono portarle via o abbatterle: o loro o noi», è il grido di un borgo che da settimane denuncia una situazione diventata insostenibile, con seri rischi per la sicurezza e la salute pubblica.
«La notte qui si dormiva con le porte aperte, ora ti ritrovi le capre sul letto», racconta Gianluca Giuffrè, coordinatore del Comitato per Ginostra. Le testimonianze si moltiplicano: gli animali scendono dalle pendici del vulcano, attraversano vicoli e cortili, si spingono fin dentro le case. La convivenza forzata ha superato la soglia di tolleranza di chi vive e lavora qui, e di chi arriva per una vacanza. I numeri parlano da soli: circa 2.000 capre per una comunità di una quarantina di residenti (che d’estate diventano un centinaio). L’origine risale al secondo Dopoguerra, quando due caprette furono portate sull’isola per l’allevamento: decenni dopo, senza gestione efficace, la popolazione è esplosa, alterando l’equilibrio tra comunità umana e ambiente.
«La mia casa ha tre terrazzamenti, attorno un uliveto storico. Le capre devastano le piante di cappero, gli uliveti, ci entrano in casa, le ritroviamo nei patii e sulle terrazze». Le incursioni arrivano fino alla spiaggia. Anna e Marco, in vacanza, ricordano la paura: «Stavamo andando al mare e ci siamo trovati accerchiati da decine di capre. Avevamo lo strapiombo della scogliera alle spalle e gli animali che ci spingevano indietro. Siamo riusciti a fuggire, ma la paura è stata tanta». Episodi simili, raccontano i residenti, non sono più rari.
Da gennaio esiste un piano sanitario che prevede l’abbattimento di una quota degli animali e il trasferimento di altri. Secondo Giuffrè, però, non è stato attuato perché per il sindaco Riccardo Gullo non costituiva un’emergenza; ora, aggiunge, il primo cittadino avrebbe cambiato orientamento. Nel frattempo, le settimane passano, l’invasione avanza e la percezione di insicurezza cresce tra residenti e visitatori.
La pressione delle capre sulla vegetazione — arbusti, bacche, corteccia d’ulivo, piante di cappero — impoverisce il paesaggio e mette a rischio terrazzamenti e colture storiche, mentre la presenza aggressiva dei branchi lungo sentieri e scogliere espone i turisti a situazioni pericolose.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE