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Terzo caso autoctono: il virus ormai è qui

Conferma del laboratorio di Padova: è Chikungunya

, terzo caso autoctono nel Veronese: 69enne di Verona. Disinfestazioni mirate tra città e Negrar

Zanzare in città, dobbiamo preoccuparci? La risposta breve è: restare vigili senza farsi prendere dal panico. Nelle ultime giornate è stato confermato un terzo caso autoctono di chikungunya nel Veronese: si tratta di un uomo di 69 anni residente nel Comune di Verona. La macchina della sanità pubblica ha già messo in campo tracciamento, disinfestazioni straordinarie e una sorveglianza rafforzata per circoscrivere il rischio.

L’UOC di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedale Università di Padova, Laboratorio di Riferimento Regionale per le arbovirosi e Laboratorio di Riferimento dell’Unione Europea per i patogeni virali trasmessi da vettori (EURL-PH-VBV), ha confermato il terzo caso autoctono di chikungunya. Il paziente, 69 anni, è residente a Verona.

Sono in corso analisi molecolari per verificare se esista un collegamento con i casi precedenti segnalati nel Veronese. In aggiornamenti recenti, era stato riferito che due episodi risultavano legati tra loro e che la situazione era ritenuta “sotto controllo”; ora l’attenzione è puntata a chiarire l’eventuale relazione anche con questo terzo caso.

La chikungunya non si trasmette da persona a persona. La diffusione avviene esclusivamente attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes.

Comportamenti semplici e costanti riducono il rischio di punture: usare repellenti cutanei anche durante il giorno; installare zanzariere a finestre e porte; eliminare ristagni d’acqua dove le zanzare possono riprodursi.


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