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Come il cibo modella la salute del cane

Olfatto, energia metabolizzabile, nutrienti e porzioni: la guida pratica

Oltre la ciotola: come il cibo modella la salute del cane

Ti sei mai chiesto perché, al rumore della ciotola, il tuo cane si trasforma in un vortice di emozioni? Occhi vigili, coda che frulla l’aria, naso in iperattività: non è solo fame. È un rito, un linguaggio di cura. E dietro quel gesto semplice c’è un sistema complesso che intreccia anatomia, sensi, energia e salute. Capirlo significa nutrire meglio e vivere meglio insieme.


Il cane è un carnivoro adattato: condivide radici con il lupo, ma ha affinato il suo metabolismo accanto all’uomo. Denti affilati per strappare, uno stomaco pronto a processare efficacemente proteine e grassi, un intestino più breve del nostro, progettato per nutrienti animali altamente digeribili. Tradotto: il suo corpo “parla” la lingua di proteine e lipidi di qualità, senza rinunciare a un profilo di micronutrienti ben bilanciato.


L'olfatto, anche in forma retronasale, guida la scelta e anticipa il sapore. Il cane ha circa 1.700 recettori del gusto (noi intorno ai 9.000) e riconosce amaro, dolce, aspro, salato e umami, quest’ultimo legato alle proteine di carne e formaggi. Ma è il naso a decidere davvero: ecco perché profumi per noi poco gradevoli possono risultare irresistibili per lui. È un retaggio utile, che in natura premiava l’istinto di sopravvivenza.  Non tutta l’energia ingerita diventa benzina: una parte si perde con feci, urine e nel processo digestivo. In veterinaria si parla di Energia Metabolizzabile (EM), ossia l’energia che il cane può effettivamente usare. Le formule per stimare il fabbisogno sono un punto di partenza da correggere con coefficienti specifici: contano razza, stile di vita (più o meno attivo) e fase fisiologica. Svezzamento, gravidanza, allattamento o sterilizzazione cambiano la richiesta energetica e vanno considerati per evitare squilibri.



La routine alimentare si costruisce su età, taglia e fase di vita.

- Cuccioli: 3–4 pasti al giorno fino a circa 4 mesi, poi 2.

- Adulti: due pasti al giorno. Le porzioni, come indicazione generale, variano per taglia: cani piccoli 30–50 g, medi 50–100 g, grandi 100–200 g per pasto. Si tratta di valori indicativi: dipendono densità energetica e composizione dell’alimento.

- Anziani: in genere si riduce la quantità, tenendo conto del calo di attività. Indicazioni utili: piccoli 25–40 g, medi 40–70 g, grandi 70–120 g per pasto, sempre in funzione del prodotto utilizzato.

- Gravidanza: aumentare la razione di circa il 25–50% rispetto al mantenimento. Osservare il cane (peso, tono muscolare, vitalità) e leggere bene l’etichetta dell’alimento aiuta a calibrare la ciotola con precisione.


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