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Martin muore a 15 anni

Travolto in bici

Loreggia, addio a Martin Pattaro: 15 anni, travolto in bici mentre rincorreva i suoi sogni

Una bici, un pomeriggio d’estate e un ragazzo che guardava avanti. A Loreggia, alle 17, la corsa di Martin Pattaro si è fermata all’improvviso: il quindicenne è stato investito da un’auto nei pressi dell’uscita della ciclabile Ostiglia ed è morto sul colpo. La comunità di Trebaseleghe e Castelfranco Veneto si stringe alla famiglia per una perdita che lascia un vuoto silenzioso e profondo.

Secondo quanto ricostruito, l’auto proveniva dalla tangenziale quando ha impattato con la bici di Martin nei pressi della ciclabile Ostiglia, in territorio di Loreggia. Sotto choc l’automobilista, che ha riferito: "Ho sentito un botto, non ho potuto evitarlo". Saranno gli accertamenti a chiarire l’esatta dinamica, ma resta il dato più duro: un ragazzo di 15 anni non c’è più.

Nato a Castelfranco Veneto, Martin viveva a Trebaseleghe con i genitori, Alessandro e Fabrizia. Studente dell’istituto tecnico “Rosselli” di Castelfranco, indirizzo grafica pubblicitaria, aveva superato brillantemente il primo anno e si preparava a entrare in seconda a settembre. Coltivava la creatività con metodo e curiosità, cercando linguaggi capaci di parlare ai coetanei. Amava la bici, che per lui era libertà e respiro lungo l’Ostiglia.

"Papà, vado", diceva spesso, racconta il padre Alessandro, ricordando quanto lì si sentisse al sicuro. Era però la break dance a definirlo ancora di più: da cinque anni frequentava la scuola Two Step di Trebaseleghe, diretta da Monica Stringari. Le lezioni bisettimanali erano un appuntamento irrinunciabile, e con il suo insegnante, Nasty Den, aveva costruito un legame speciale.

"Devoto alla break dance, attraverso la danza esprimeva tutto se stesso", spiegano dalla Two Step. "Era un ragazzo d’oro, educatissimo: il primo a salutare quando arrivava e l’ultimo quando andava via". Un giovane attento e tenace, legatissimo alla madre, che nella musica e nel movimento trovava casa. Oltre alla danza e al ciclismo, amava la palestra e la fotografia: auto e moto erano soggetti prediletti, tra riflessi di carrozzeria e dettagli di motori colti con l’occhio curioso di chi impara in fretta.

Martin attendeva con trepidazione il 31 agosto: alla Fiera degli uccelli di Trebaseleghe avrebbe calcato il palco con i compagni di scuola. Un’esibizione che non vedremo, ma che resta come promessa di futuro spezzata troppo in fretta.


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