Cerca

fratta polesine

Trentanove garofani per Matteotti

Interventi dei sindaci, del parroco e della direttrice della casa museo

Trentanove garofani per Matteotti

Sulle tracce dell’ultimo viaggio di Giacomo Matteotti. L’evento, in programma per domani alle 18, è organizzato da Comune di Fratta, casa museo Matteotti e Accademia dei Concordi: la manifestazione, dal titolo “In memoria di Giacomo Matteotti. L’ultimo saluto ad un uomo libero”, vedrà la preziosa collaborazione della Protezione civile.

L’iniziativa si configura come una camminata che ripercorrerà l’ultimo tragitto delle spoglie di Matteotti a partire dall’arrivo nella stazione ferroviaria di Fratta alle prime luci dell’alba del 20 agosto verso via Stazione, e l’arrivo della bara a suo tempo portata a braccia dai suoi compagni ed amici fino alla casa, dove nel salone centrale era stata allestita ardente e poi il giorno dopo, il 21, la partenza del corteo funebre con passaggio dalla piazza fino alla chiesa dove si è svolto il rito funebre e da qui il trasferimento al cimitero locale.

I quattro momenti evocativi dell’ultimo viaggio di Giacomo a Fratta saranno oggetto di momenti di riflessione a cura del sindaco di Riano, Luca Abruzzetti (nel bosco della Quartarella è stato scoperto il corpo martoriato di Matteotti il 16 agosto) e di Fratta Polesine, Giuseppe Tasso; in casa museo dalla direttrice Lodovica Mutterle; sul sagrato della chiesa con don Mario Lucchiari e al cimitero con il suono del silenzio, le ultime e toccanti parole della moglie Velia con l’assessore alla cultura di Fratta, Cinzia Mantovani, e la deposizione di 39 garofani rossi sulla tomba per ricordare gli anni della sua tragica morte.

Riproporre questo percorso - dicono gli organizzatori - “vuol essere un momento di approfondimento sulla vita e sulla storia politica di un uomo che ha lottato per la libertà e la democrazia in un periodo storico in cui palesi erano i pericoli autoritari, le violenze, le intimidazioni, gli attacchi alle libertà individuali ma anche la sottolineatura del suo costante impegno particolarmente verso gli ultimi della storia, i braccianti, per dare loro dignità e diritti ma anche per tutti in nome del bene comune. A 101 anni della sua uccisione per mano fascista è doveroso ricordarlo come politico non solo del territorio e per il territorio polesano ma sostenitore di un fare politica a servizio delle persone per garantire un benessere individuale e collettivo che si fonda sull’esercizio dei loro diritti fondamentali”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400