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l'allarme

Casa vacanze fantasma, decine di truffati

Pagano la caparra, ma non ottengono nulla

Truffa online, denunciata una 28enne romana

Ennesima truffa online

Uno squillo a vuoto, un indirizzo che non porta da nessuna parte e una settimana di Ferragosto trasformata in un incubo logistico. A Jesolo (Venezia), un annuncio allettante su una piattaforma internazionale ha attirato decine di turisti in una trappola ben congegnata: una casa vacanze in via Berlino che, al momento dell’arrivo, si è rivelata una miraggio.

Stando alle denunce presentate, circa quaranta persone sarebbero cadute nella rete di un finto annuncio su Booking per un trilocale “a pochi passi da piazza Drago”, proposto per la settimana di Ferragosto a poco più di 600 euro per sei notti. Tra loro, quattro giovani di Pieve di Soligo, che dopo aver contattato il presunto proprietario si sono ritrovati a trattare con una donna dai modi gentili. La stessa avrebbe chiesto di “chiudere la prenotazione senza intermediari” per risparmiare, invitandoli a uscire dalla piattaforma. Accettata la proposta, i ragazzi hanno versato una caparra di circa 300 euro e ricevuto l’indirizzo: via Berlino 15/17, con appuntamento fissato per il 14 agosto.

Quando i quattro sono arrivati a Jesolo, i tentativi di contattare la donna si sono infranti su un telefono che squillava a vuoto o risultava irraggiungibile. In via Berlino non c’era nessuno ad attenderli. È stato il momento in cui il raggiro è apparso evidente, e che avrebbe coinvolto anche altri turisti giunti nello stesso luogo con le medesime istruzioni.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri. I genitori dei ragazzi di Pieve di Soligo hanno sporto denuncia alla polizia locale di Jesolo. Alla richiesta di restituire quanto versato, la presunta proprietaria avrebbe risposto via messaggio scusandosi e sostenendo di non poter ridare i soldi perché “in debito con brutta gente”. Nel frattempo, l’annuncio online sarebbe rimasto attivo ancora per diversi giorni dopo la scoperta della truffa, aumentando il rischio che altre persone cadessero nella stessa rete.


Spingere gli utenti a completare il pagamento “fuori” dal canale di prenotazione per ottenere uno sconto è una mossa che abbassa la guardia di chi cerca un affare e allo stesso tempo fa saltare molte tutele. Nel caso di Jesolo, il copione ha funzionato: una cornice appetibile (trilocale vicino a piazza Drago, prezzo competitivo in alta stagione), una voce rassicurante e un indirizzo preciso hanno fornito la parvenza di legittimità. L’esito, però, racconta altro: caparre evaporate e ferie compromesse. È un segnale di come, nelle truffe legate alle locazioni turistiche, l’elemento psicologico – l’urgenza della stagione e la paura di perdere l’occasione – sia spesso decisivo.


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