Giorgia muore a 37 anni

Un nomignolo sussurrato, “Mami”, diventato promessa d’eternità. È il filo che unisce la vita breve e intensa di Giorgia Ranzato, 37 anni, alla voce spezzata del compagno, Luca Destro: "Ho perso il mio tesoro più grande… ti amerò per sempre, non ti dimenticherò mai". Pontelongo (Padova) si stringe attorno a una storia di tenacia, dignità e amore che ha attraversato cinque anni di cure e di speranze, fino all’ultimo saluto.

Nelle prime ore di martedì, Giorgia si è spenta dopo una lunga malattia affrontata, raccontano i familiari, "con grande voglia di vivere". Il messaggio pubblico di Luca Destro, compagno da vent’anni, restituisce la misura di un legame incrollabile: "Non riesco a non gridare al mondo che grande persona sei… la mia ancora". Parole che non sono solo dolore, ma testimonianza: un invito a ricordare Giorgia per ciò che è stata, oltre la malattia.

A ricostruire la vicenda è la zia Delia, sorella della mamma Sandra. Nell’autunno del 2020, a 32 anni, alcuni esami di routine indicano la necessità di approfondimenti e di un intervento chirurgico. Proprio in sala operatoria i medici comprendono che la situazione è più complessa del previsto, in mesi segnati dalle restrizioni anti-Covid che hanno reso ancora più duri ricoveri e attese. Il percorso di cura inizia allo IOV di Padova e prosegue allo IEO, Istituto Europeo di Oncologia di Milano. "È stata un’esperienza dura — ricorda la zia — ma abbiamo trovato grande umanità e professionalità. La malattia non è stata vinta, ma le cure ci hanno donato più tempo con Giorgia". Negli ultimi mesi è seguita con attenzione e umanità anche dal reparto di Medicina di Piove, dove medici e infermieri restano colpiti dalla sua forza d’animo.

Nata e cresciuta a Pontelongo, Giorgia ha vissuto fino a poco tempo fa nel paese, per poi trasferirsi con Luca in una villetta ad Arzergrande dopo anni di convivenza nella casa di famiglia. Diplomata all’istituto superiore De Nicola di Piove di Sacco, collaborava nell’autofficina del compagno a Candiana, gestendo le incombenze amministrative. Amava il mare e le uscite in barca con Luca; curava lo stile come forma di benessere: "Lo shopping la rilassava, anche durante la malattia", confida zia Delia. Soprattutto, è lei — spesso — a infondere coraggio agli altri: un tratto che chi l’ha conosciuta racconta con pudore e ammirazione.

Il dolore è corale. Amici e conoscenti si sono stretti alla famiglia. La sindaca di Pontelongo, Lisa Bregantin, ha voluto esserci: "Quando una giovane vita viene spezzata così il dolore è grande, per me ancora di più perché l’ho vista crescere". Sono parole che trasformano il lutto privato in abbraccio pubblico, segno di quanto Giorgia fosse radicata nella sua comunità.

Le esequie saranno celebrate sabato, alle 10.30, nella chiesa vicariale di Pontelongo. Sarà il tempo della preghiera e del ricordo, per restituire a Giorgia il silenzio buono che merita una storia preziosa, fatta di piccoli gesti quotidiani, di ostinata normalità, di un amore capace di resistere alla prova più dura. Rimangono le parole di Luca, scolpite come un impegno: "Ti amerò per sempre".