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veneto
21.08.2025 - 06:50
Un’auto si ferma in autogrill per un caffè dopo ore di viaggio. Al ritorno, l’abitacolo è “pulito”: nessun vetro rotto, nessun allarme, portiere inspiegabilmente aperte. È lo scenario ricorrente che ha colpito soprattutto turisti in transito lungo l’A4. Stavolta, però, il copione s’è interrotto. La polizia stradale di Venezia, con il supporto dei colleghi friulani, ha fermato una banda specializzata nei furti nelle aree di servizio: quattro cittadini georgiani, tutti intorno ai quarant’anni, colti sul fatto alla stazione di Arino di Dolo.
I poliziotti li hanno sorpresi mentre tentavano diversi colpi nell’area di servizio veneziana. Secondo la prima ricostruzione, al quartetto—arrestato per tentati furti—potrebbero essere contestati numerosi episodi lungo l’intera tratta dell’A4 fra Veneto e Friuli. Le vittime, perlopiù turisti, al rientro trovavano smartphone, tablet, navigatori e oggetti di valore svaniti, senza tracce di effrazione.
Il loro “asso nella manica” era un jammer, un disturbatore di frequenza in grado di bloccare il segnale dei telecomandi per la chiusura centralizzata. Lo strumento, in uso da anni nella criminalità predatoria, neutralizza la comunicazione tra chiave e centralina, impedendo la chiusura delle portiere e consentendo ai ladri di aprire l’auto senza forzarla. Un raggiro semplice e silenzioso, che rende l’auto vulnerabile senza che il proprietario se ne accorga.
Le indagini sono alle battute iniziali: gli investigatori stanno ricostruendo la cronologia dei colpi e verificando l’eventuale responsabilità del gruppo in una serie di furti lungo l’A4. L’obiettivo è quantificare i reati e mappare gli spostamenti dei presunti responsabili tra le aree di servizio più battute del Nordest.
Sotto la lente anche i possibili legami con un altro terzetto di connazionali, fermato il 7 luglio sempre ad Arino Ovest e denunciato per ricettazione e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere. In quell’occasione, la squadra mobile di Udine—seguendo i movimenti sull’A23 e intervenendo con la stradale—aveva intercettato tre uomini di 25, 30 e 37 anni a bordo di un’auto a noleggio. Si erano qualificati come turisti, ma viaggiavano con due notebook (di cui ignoravano le password), una macchina fotografica con teleobiettivo e 3.900 euro in contanti; nell’abitacolo anche tre coltelli e un jammer camuffato da powerbank. Gli accertamenti successivi hanno collegato parte del materiale a furti compiuti il giorno prima in Toscana, lungo l’A1: all’area di servizio Aglio Est erano spariti un computer e 40 euro; ad Arno Est un secondo notebook, la fotocamera e un trolley.
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