VOCE
mantova
21.08.2025 - 07:59
Dal monitor della caserma all’accerchiamento in piazza Sordello, fino alla scarica del taser che ha evitato guai peggiori. In meno di un’ora il centro di Mantova è diventato teatro di una sequenza di intimidazioni e furti che ha messo alla prova la prontezza dei carabinieri e la tenuta della sicurezza in una zona affollata, a metà giornata.
Mercoledì 20 agosto, intorno alle 13, un militare in servizio presso la caserma del Comando provinciale dei carabinieri di via Chiassi nota dalle telecamere perimetrali un uomo che prende a calci alcune auto in sosta. Due colleghi, liberi dal servizio, escono per verificare i danni ma l’uomo si è già allontanato.
Pochi minuti dopo, il 33enne entra nel supermercato Coop di piazza Martiri di Belfiore. Raggiunge il banco gastronomia, afferra un coltello lungo circa 30 centimetri e, secondo la ricostruzione, minaccia una dipendente di 45 anni intimandole di “non vendere più carne di maiale e prosciutti”, prima di scagliarsi contro tre prosciutti esposti. Uscito dal market, imbocca la vicina filiale Bpm: qui si fa consegnare 10 euro da un’impiegata, dicendo che gli servono per comprare da mangiare. La sua corsa prosegue in una pescheria, dove avrebbe minacciato i proprietari prima di allontanarsi.
Un carabiniere in borghese lo pedina a distanza fino a via Orefici e poi in piazza Sordello, dove un equipaggio della Sezione Radiomobile lo circonda. Gli ordini di lasciare a terra il coltello non sortiscono effetto: l’uomo, ancora armato, minaccia di morte i militari e tenta di aggredirne uno. A quel punto un carabiniere spara il taser, colpendolo alle gambe e immobilizzandolo. Visitato dai sanitari, viene giudicato in buone condizioni di salute e trasferito nel carcere cittadino di Mantova.
Il 33enne, di nazionalità tunisina, pregiudicato e irregolare sul territorio, è stato arrestato con le accuse di rapina aggravata, minaccia aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e furto aggravato. Le qualificazioni di reato riflettono, secondo gli inquirenti, l’uso del coltello per minacciare, ottenere denaro e opporsi all’intervento delle forze dell’ordine. Resta ferma la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.
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