Cerca

veneto

Bimbo di un anno gravissimo per il cibo mangiato

Ulss 1 mette in guardia le famiglie

Neonato di 4 mesi muore all'improvviso in casa

Può un pasto apparentemente innocuo trasformarsi in un pericolo per un bimbo di un anno? Nel Bellunese la domanda non è retorica: un piccolo residente nella parte alta della provincia è stato trasferito all’Azienda ospedaliera universitaria di Padova con diagnosi di sindrome emolitico-uremica (Seu), dopo un accesso al pronto soccorso di Belluno. È il terzo episodio in meno di un anno nella stessa provincia, un dato che accende l’attenzione delle autorità sanitarie e richiama le famiglie alla prudenza alimentare.

Il bambino, circa un anno, è stato portato dai genitori al pronto soccorso dell’ospedale di Belluno per una sintomatologia sospetta. Gli accertamenti hanno indirizzato verso la diagnosi di Seu e il piccolo è stato trasferito nel reparto di nefrologia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Padova, dove sta seguendo le terapie. L’Ulss 1 Dolomiti, tramite il direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti, conferma il caso ma invita alla cautela: "Siamo ancora in fase analitica. La situazione è delicata". Il bimbo avrebbe consumato cibi in più locali: al momento non è possibile individuare con certezza l’alimento responsabile.

La sindrome emolitico-uremica è una malattia acuta rara, ma è la principale causa di insufficienza renale acuta in età pediatrica, soprattutto nei primi anni di vita. Nell’85% dei casi è legata a un’infezione intestinale da ceppi di Escherichia coli produttori di Shiga-tossina (Stec), spesso acquisiti attraverso alimenti contaminati, in particolare: latticini a latte crudo o non pastorizzati; carni poco cotte La tossina può provocare la formazione di micro-coaguli che ostacolano il flusso sanguigno verso organi vitali come reni, cuore e cervello. Nei casi più gravi la Seu può essere fatale ed è tra le principali cause di trapianto renale nei bambini sotto i 5 anni.

Le verifiche epidemiologiche dell’Ulss 1 Dolomiti sono in atto. Poiché il bambino ha consumato cibi in diversi esercizi, la ricostruzione della filiera e l’individuazione della fonte richiederanno tempo e analisi puntuali. In un approfondimento sul tema, il dottor Bozza ha sottolineato come nel territorio possa incidere anche la presenza delle malghe, un elemento che, se confermato dai dati, rafforza l’importanza della corretta gestione dei prodotti a base di latte crudo.


Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400