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Il virus

West Nile, c’è un altro contagio

Quarto caso in Polesine, numeri inferiori al passato: l’epicentro è in Lazio e Campania

West Nile, c’è un altro contagio

Un altro contagio, ma il West Nile non abita più qui. Perché se la rete di sorveglianza nazionale ha censito un nuovo caso in provincia di Rovigo, il totale sale a quattro. Certo, una presenza preoccupante e sempre pesante. Ma una cifra ben diversa rispetto a quelle del recente passato. Per dire, un anno esatto fa si contavano 12 casi in provincia di Rovigo, a Rovigo e Lendinara, con due casi ciascuno, poi Adria, San Martino di Venezze, Ficarolo, Polesella, Porto Tolle, Corbola e Castelguglielmo, questi ultimi due casi, rispettivamente uno febbrile e uno neuroinvasivo, hanno portato al ricovero di entrambi i pazienti.

A conferma della bassa circolazione in provincia di Rovigo del virus, anche il fatto che non siano stati accertati contagi fra gli uccelli, che la rete di sorveglianza tiene sotto stretto controllo in quanto rappresentano il “serbatoio” del virus, che si trasmette però all’uomo solo attraverso la puntura di zanzara.

E, proprio le zanzare, sono tenute sotto stretta osservazione, con i gruppi “infetti”, intercettati dalla rete di sorveglianza entomologica che sono saliti a sei.

Il nuovo contagio accertato in Polesine risulta essere una forma febbrile e non è ancora conteggiato nel report regionale aggiornato a mercoledì, motivo per cui non vi è l’indicazione del luogo. Rispetto al bollettino nazionale di una settimana fa, in quello diffuso ieri i casi in più risultano essere due due, visto che nel precedente non era conteggiato quello emerso alla vigilia di Ferragosto e del quale ha dato notizia l’Ulss Polesana, spiegando che la paziente era stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Rovigo dopo essere stata colpita dal virus nella sua forma più grave, quella neuroinvasiva con encefalite. Un’anziana, residente a Badia Polesine, dove sono poi scattate tutte le procedure di disinfestazione nelle aree ritenute a rischio.

In precedenza un caso di febbre del Nilo era stato riscontrato a Lendinara e un altro caso a Rovigo.

A livello veneto risultano in tutto 36 i contagi accertati e riportati nel bollettino della sorveglianza nazionale, mentre il report regionale ne indica 54, ma inserisce anche i “casi probabili”. Rimanendo a quelli enumerati dal bollettino della sorveglianza nazionale, 11 sono a Padova, 8 a Venezia, 7 a Treviso, 4 a Rovigo e Verona e 2 a Vicenza. Di questi, 10 sono in tutto i casi nella forma neuroinvasiva. A livello nazionale, dall’inizio della sorveglianza sono stati segnalati 351 casi confermati di infezione da West Nile virus nell’uomo, 158 dei quali si sono manifestati nella forma neuroinvasiva (6 in Piemonte, 8 in Lombardia, 10 in Veneto, 1 in FriuliVenezia Giulia, 8 in Emilia Romagna, 59 nel Lazio, 54 in Campania, 2 in Basilicata, 5 in Calabria, 5 in Sardegna), 27 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 162 casi di febbre, 2 casi asintomatici e 2 casi con altri sintomi.

Le regioni più colpite, quest’estate, risultano essere il Lazio, con ben 174 casi complessivi, e la Campania con 78.

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