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Calabroni, vespe e api: cosa fare se punti

Linee guida Iss, segnali d’allarme e buone pratiche

calabroni, vespe e api: cosa fare davvero in caso di puntura, secondo l’Iss

È solo un fastidio passeggero o un campanello d’allarme? D’estate punture di api, vespe e calabroni sono frequenti e, nella maggior parte dei casi, innocue. Ma quando compaiono gonfiore importante, difficoltà a respirare o capogiri, ogni minuto conta. Ecco cosa fare subito, quando rivolgersi al medico e quando chiamare i soccorsi, seguendo le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nella grande maggioranza dei casi i disturbi (dolore, arrossamento, prurito) regrediscono in poche ore, talvolta in un paio di giorni. Più raramente la ferita può infettarsi o scatenare una reazione allergica grave fino allo shock anafilattico: è l’evenienza che richiede intervento rapido.

LA GUIDA DELL’ISS: COSA FARE SUBITO
- Rimuovere con attenzione il pungiglione appena possibile.

- In caso di morso di zecca, estrarre l’intero parassita con pinzette a punta fine.

- Lavare la zona con acqua e sapone.

- Applicare impacchi freddi o ghiaccio per almeno 10 minuti per ridurre gonfiore e dolore.

- Evitare di grattare o sfregare la ferita, anche se prude.

- Niente “rimedi della nonna”: Iss sconsiglia aceto, bicarbonato o altri medicamenti improvvisati.

- Chiedere in farmacia o al proprio medico prodotti idonei per lenire dolore, prurito e gonfiore.

Secondo l’Iss è opportuno contattare il medico se:

- i sintomi non migliorano o peggiorano dopo 2-3 giorni;

- l’area attorno alla puntura si espande, diventa molto gonfia o dolorante;

- compaiono segni di infezione: pus, arrossamento marcato, rigonfiamento.



SEGNALI D’ALLARME: QUANDO CHIAMARE IL 118 O ANDARE IN PRONTO SOCCORSO
Serve assistenza immediata in presenza di uno o più di questi sintomi:

- difficoltà respiratoria;

- gonfiore di viso, bocca o gola;

- nausea o vomito;

- tachicardia;

- capogiri, debolezza marcata;

- difficoltà a deglutire;

- perdita di coscienza.

PREVENZIONE: CALMA, DISTANZA E BUON SENSO
Le punture sono meno probabili se non disturbiamo gli insetti. Esperti interpellati dal Washington Post ricordano una regola semplice: mantenere la calma e tenersi a distanza da alveari e nidi; api e simili raramente attaccano se non si sentono minacciate. In giardino, piante aromatiche come menta o assenzio possono aiutare a tenere lontani gli insetti, ma non sostituiscono l’attenzione.


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