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Digestore, i motori si (ri)scaldano

Ultimi atti in vista del via ai lavori per realizzare l’impianto di biometano di Sarzano. Il 2 settembre l'assemblea dei sindaci.

Digestore, i motori si (ri)scaldano

A Sarzano sorgerà il digestore. A lato, il sindaco Valeria Cittadin

Ecoambiente si rimette in moto per i lavori al digestore di Sarzano. Si tratta dell’impianto di trattamento dei rifiuti che poche settimane fa ha ottenuto l’annuncio del finanziamento completo dell’opera. Da allora però il cantiere non ha visto il via alle ruspe, mancando una serie di atti indispensabili allo start della fase operativa.

Ecco allora che nel giro di alcuni giorni il tutto dovrebbe perfezionarsi. Per il 2 settembre, infatti, è stata convocata l’assemblea dei sindaci del controllo analogo, si tratta dei Comuni polesani soci di Ecoambiente che dovranno far scattare le operazioni legate all’appalto, ad iniziare dal pagamento di una parte dei lavori alla ditta incaricata e dell’accensione dei motori delle ruspe per avviare l’intervento.

La riunione dei sindaci ha come punti all’ordine del giorno l’attribuzione di deleghe e compensi dei componenti del Cda e l’operazione di cessione delle quote di Polesine Tlc. Per quel che riguarda i punti legati al Cda di Ecoambiente si tratta di approvare compensi e nomine già definiti dal Cda stesso. I ruoli all’interno del Cda erano già stati decisi, a livello politico, nelle scorse settimane (Pierpaolo Frigato presidente, Alberto Patergnani amministratore delegato e Patrizia Cassetta consigliere). Restavano da fare gli atti di definizione delle deleghe per l’amministratore delegato, che dovrebbero essere le stesse rispetto agli anni scorsi. Ecco allora che l’assemblea del 2 settembre dovrà rimettere in moto le procedure per l’inizio dei lavori di Sarzano. Prima dell’assemblea, inoltre, ci potrebbe essere un riunione del Cda per una serie di adempimenti tecnici.

Il conto alla rovescia per l’impianto di Sarzano era scattato, almeno nella sua ultima fase, prima dello scorso 10 agosto, quando i parlamentari del centrodestra avevano annunciato l’arrivo di circa 8 milioni di euro dal Ministero per completare il finanziamento dell’opera. Ecco allora che da più parti si era chiesto di velocizzare il via dell’intervento per riuscire a terminare l’impianto entro il termine del giugno 2026. Cosa che non è ancora avvenuta per via di una serie di accertamenti e verifiche chiesti dai tecnici di vertice della società che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Polesine. Approfondimenti che potrebbero essere considerati chiusi nel giro di pochi giorni. Il condizionale, però, resta d’obbligo, in quanto le evoluzioni della politica negli ultimi mesi hanno già definito, imposto, ritirato svolte e snodi non ancora del tutto risolti. Senza contare che negli ultimi mesi diverse riunioni dei soci Ecoambiente sono saltate per mancanza del numero legale dei presenti.

Resta il fatto che in molti considerano i prossimi 10 giorni decisivi, ritardare ulteriormente il via ai lavori di Sarzaano, infatti, potrebbe voler significare mettere a rischio la possibilità di realizzare l’opera nei tempi previsti, e quindi, a quel punto, affidarsi alla speranza di una proroga dei termini del Pnrr da parte del Governo.

Per la posa della prima pietra del digestore serve una specifica luce verde per la ditta che si è aggiudicata l’appalto, che comprende anche il pagamento del 20% dell’importo (quasi 4 milioni di euro). L’area di Sarzano è già stata “spianata” per il cantiere, ma per l’accensione dei motori delle ruspe serve appunto un atto firmato dal Cda di Ecoambiente. L’opera in questione è una centrale per il recupero di rifiuti organici e frazioni secche da raccolta differenziata della potenzialità di 50mila tonnellate all’anno per la produzione di biometano e di fertilizzanti.

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