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L'indagine

La forza lavoro è destinata a dimezzarsi

In provincia di Rovigo i lavoratori del futuro saranno poco più di 50mila

La forza lavoro è destinata a dimezzarsi

Mancano i lavoratori, non il lavoro. E da qui in avanti sarà sempre più così. Soprattutto in Polesine. E se la Cgia lancia l’allarme a livello Veneto, dove nei prossimi cinque anni usciranno dal mercato del lavoro 291mila persone che sarà difficile rimpiazzare, l’“inverno demografico” rischia di lasciare l’economia polesana senza forza lavoro per i prossimi decenni.

Lo dicono i numeri. E sono inesorabili. Parliamo di abitanti, prima che di lavoratori: ad oggi, la classe dei “sessantenni”, cioè chi attualmente ha tra i 60 e i 69 anni di età, conta in provincia di Rovigo 36.518 persone. Più numerosi ancora sono i cinquantenni (età 50-59), con 38.059 polesani. Netta la differenza con i 40-49enni: 29.991 persone, il 21% in meno rispetto ai “fratelli” appena più grandi. Ma, tutto sommato, sommando le tre classi possiamo dire che qualche anno fa, quando i quarantenni di oggi erano un po’ più giovani e i sessantenni ancora tutti al lavoro, la forza occupazionale del Polesine contava 104.568 persone.

Oggi, se sommiamo trentenni (22.482 quelli nati tra il 1986 e il 1995), quarantenni e cinquantenni arriviamo a 90.532. Il 13% in meno (esattamente il dato su cui lancia l’allarme la Cgia veneta).

Ma guardiamo al futuro, quando ad avere trent’anni saranno i bimbi nati l’anno scorso. I polesani che oggi hanno meno di dieci anni sono soltanto 13.553; i “teen ager” sono 18.833; e i ventenni 20.037. Tutti insieme sono 52.425. E tanti saranno i lavoratori del futuro: la metà esatta di quei 104mila che contavamo soltanto una decina d’anni fa. E allora, davvero, a mancare non sono i posti di lavoro, ma quelli chiamati ad occuparli.

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