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ROSOLINA

Riemerge dal mare un messaggio in bottiglia

Una commuovente storia famigliare

Rosolina, la bottiglia che torna a riva con l’amore di un figlio

Una bottiglia affidata alle onde ha riportato a riva la voce di Alessandro, figlio in lutto, che scrive alla madre scomparsa un messaggio che commuove e interroga tutti. È successo a Rosolina: alcuni turisti hanno notato sulla battigia una bottiglia di vetro con all’interno una lettera. L’hanno raccolta e consegnata all’Ufficio Turismo del Comune di Padova, dove si è compreso il senso e l’origine di quelle righe: un messaggio d’amore e di rimpianto, firmato Alessandro, indirizzato alla madre che non c’è più. «Non c’è giorno che non pensi a te. Sei e sarai la persona che più ho amato nella vita».


Il documento porta una data precisa: 14 maggio 2024, località Maserà di Padova. L’Adriatico l’ha custodito per oltre un anno, restituendolo sgualcito su un lato, segnato dalla salsedine e dall’umidità che il tappo di sughero non è riuscito a fermare. Eppure le parole restano leggibili, come se anche la carta avesse deciso di resistere. La lettera arriva a poco meno di un anno dalla morte della madre evocata nelle righe: il tempo del lutto, insomma, è ancora vivo e pulsante.




"Ciao mamma, ho deciso di scriverti questa lettera come se potessi sentire quello che sei stata per me". È l’attacco semplice e disarmante di uno sfogo che non cerca retorica ma verità. "Anche se non sono credente l’unica cosa che chiederei è di rivederti nella terra promessa, quando finirà il mio tempo in questo mondo". E ancora: "Dicono che con il tempo il dolore di averti perso passerà, ma a me non passa nulla. L’amore che provo per te non si può spiegare".  
Tra le righe prende forma anche la protagonista assente: una donna "d’altri tempi", nata nel 1932 ma con "modi di pensare attuali". Rimasta vedova a 49 anni, ha tenuto in piedi una famiglia numerosa: cinque figli, il lavoro, l’ostinazione di chi deve farcela. "Hai dovuto stringere i denti e portare avanti una famiglia intera. Tempi duri ma quello che siamo oggi lo dobbiamo solo e soltanto a te mammina mia. Andavi a lavorare con mia sorella per mano e l’altra mia sorella in grembo per portare a casa il pane". 


Non è la prima volta che l’Adriatico restituisce storie di carta e spago. Nella stessa area, a Porto Tolle, era stato pescato un palloncino con una cartolina partita nel 2021 da Berna, dopo un viaggio tra il Po e il mare: tracce minute che il caso trasforma in racconti. 

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