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CINEMA

Allen: "Putin ha torto, ma l’arte resti fuori"

Il regista reagisce alle accuse

Woody Allen al festival di Mosca, Kiev insorge: «È un insulto». Il regista: «Putin ha torto, ma l’arte resti fuori»

Può un collegamento video diventare un caso diplomatico? A Mosca sì, con Woody Allen al centro di una tempesta che intreccia cinema, politica e guerra. Invitato in streaming alla Settimana Internazionale del Cinema, il regista newyorkese è stato accolto dagli applausi del pubblico e dalle proteste dell’Ucraina, che ha parlato di "vergogna" e "insulto" alla memoria degli artisti ucraini uccisi o feriti. Allen ha replicato: "Putin ha completamente torto. Ma interrompere il dibattito artistico non è mai un buon modo per aiutare".


Domenica 24 agosto, nell’ambito della Settimana Internazionale del Cinema di Mosca (23-27 agosto), Woody Allen si è collegato in videoconferenza con la Moskino Film Factory per una sessione intitolata "Leggende del cinema mondiale". Centinaia di spettatori lo hanno acclamato. L’evento, sostenuto dal Comune di Mosca e da società mediatiche legate allo Stato, ha immediatamente acceso un dibattito oltre i confini del festival.


Il Ministero degli Esteri ucraino, via social, ha definito la partecipazione del cineasta "una vergogna e un insulto alla memoria di attori e registi ucraini uccisi o feriti durante la guerra di aggressione russa". Un monito netto: "La cultura non debba mai essere usata per coprire crimini o come strumento di propaganda". Sullo sfondo, la domanda cruciale: quando una passerella culturale diventa soft power? Intervistato dal Guardian, Allen ha precisato: "Quando si tratta del conflitto in Ucraina, credo fermamente che Putin abbia completamente torto. La guerra che ha causato è tremenda. Ma interrompere il dibattito artistico non è mai un buon modo per aiutare". Durante il collegamento ha elogiato il grande cinema russo classico, citando Guerra e pace (1965-1967) di Sergej Fëdorovič Bondarčuk, premiato con Oscar e Golden Globe. Non ha escluso, in futuro, l’idea di girare un film in Russia, accennando a "quanto ci si sente bene a Mosca e San Pietroburgo".





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