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LA STORIA

Salva dalle onde cane e padrona

Il baywatch polesano al Lido di Spina ha riportato a riva la donna, che annaspava in preda al panico, e il suo cucciolone.

Salva dalle onde cane e padrona

Nicola Zecchin con la donna salvata dalle onde e il suo cane Beatrice

Vicenda a lieto fine, anzi, a pelo asciutto, quella tra la battigia del Lido di Spina e le onde dell’Adriatico: doppio salvataggio in mare, infatti, quello di domenica scorsa.

A interrompere il primo pomeriggio sulla spiaggia, non uno ma due corpi da salvare: quello di una donna e quello del suo amato e fedele cane, Beatrice. Un intervento degno di una puntata - tutta ferrarese - della celebre Baywatch, racconta il bagnino Nicola Zecchin, già volto noto della società di servizi Alto Adriatiko srl (nata 1999 per volontà di tre amici con l’idea di costituire una cooperativa di bagnini professionisti da impiegare nelle spiagge di Rosolina Mare e delle vicinanze) che batte con attenzione e cura la balneazione nei lidi di Sottomarina, Rosolina e del comacchiese, specie nel periodo estivo. Ma della finzione del cult anni ’90 nemmeno l’ombra perché l’operazione, se non svolta subito, poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia.

“Stavo osservando la situazione dalla torretta, questa ragazza, tra l’altro un’ammaestratrice specializzata, stava allenando il suo cane giocando al riporto del bastone che lanciava tra la spiaggia e i primi metri del mare. Tuttavia - spiega il bagnino - la situazione è cambiata quando il cane ha puntato con lo sguardo a un uccello pescatore, in lontananza, che si tuffava in mare per prendere qualche piccolo pesce. Subito si è fiondato per inseguirlo, oltrepassando il bastone lanciato dalla padrona e allontanandosi per metri”.

D’impulso la proprietaria dell’animale si è buttata in mare per raggiungerlo. Ciò nonostante, arrivata a circa a un centinaio di metri, ha iniziato a chiamare soccorsi, probabilmente presa da un attacco di panico per non riuscire a raggiungere il cane. “Ho preso immediatamente la tavola di salvataggio e mi sono fiondato nel salvataggio, puntando inizialmente al cane per cercare di rassicurare la padrona e farla tornare a uno stato di normalità, visto che comunque era una brava nuotatrice. Caricato l’animale sulla tavola e la proprietaria, siamo poi tornati a riva assicurandoci che tutto fosse a posto e, sia la padrona che il suo cane, fossero rimasti illesi”, aggiunge Zecchin, notando l’importanza dell’uso della “rescue board” per completare l’operazione in velocità. Immediato poi il ringraziamento, insieme a una foto ricordo e una stretta di mano anzi, di zampa, senz’altro debitrice.

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