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West Nile, morta anziana contagiata

In Polesine sono cinque le infezioni da febbre del Nilo. Un nuovo caso a Taglio di Po

West Nile, morta anziana contagiata

Il Polesine registra la prima vittima veneta di West Nile del 2025. Adriana Meneghelli, 81 anni, residente a Castelmassa, è deceduta all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo a seguito di complicazioni legate al virus. In Polesine, quindi la febbre del Nilo torna ad uccidere, e sono già cinque i casi registrati in provincia di Rovigo.

La donna, già affetta da patologie pregresse, era stata ricoverata il 22 agosto dopo aver manifestato febbre alta e sintomi neurologici. I medici le hanno diagnosticato una forma neuroinvasiva del virus, degenerata in encefalite. Purtroppo, la signora Meneghelli è deceduta nel giro di 24 ore dal ricovero, già celebrato il funerale nella chiesa di Castelmassa.

La tragedia ha scosso la comunità di Castelmassa, che si è stretta attorno ai familiari della vittima in un momento di grande dolore. In particolare al marito Roberto, e al figlio Michele.

In risposta all'evento, il sindaco di Castelmassa, Federico Ragazzi, ha spiegato che. “In relazione al caso di infezione da virus West Nile recentemente registrato nel territorio comunale, si informa la cittadinanza che l’Ulss 5 Polesana, a seguito delle attività di sorveglianza e monitoraggio ambientale previste dai protocolli sanitari, non ha riscontrato la presenza di focolai larvali infetti a Castelmassa”. Il sindaco ha inoltre sottolineato l'impegno dell'amministrazione nell’attività di prevenzione relativa ai trattamenti larvicidi.

Nel territorio della Ulss 5 Polesana, in provincia di Rovigo, nel 2025 sono cinque i casi di virus West Nile riscontrati. Oltre al caso di Castelmassa, il più grave, con la donna ricoverata prima in gravi condizioni e poi deceduta all’ospedale, le infezioni registrate sono state a Rovigo, a Lendinara, a Badia Polesine e l’ultimo caso a Taglio di Po. In tutti i casi di contagio sono scattate le misure di prevenzione e disinfestazione nelle vicinanze dei luoghi frequentati dalle persone contagiate, procedure dirette ad evitare la diffusione della infezione che ha come principale vettore le zanzare.

L’aumento dei casi di West Nile negli ultimi giorni, comunque, è ancora lontano dal numero di contagi del 2024. Un anno fa si contavano, infatti, 12 casi in provincia di Rovigo, due casi a Rovigo e due a Lendinara, poi ad Adria, San Martino di Venezze, Ficarolo, Polesella, Porto Tolle, Corbola e Castelguglielmo.

Il virus West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex pipiens, che colpisce soprattutto gli uccelli selvatici. Le zanzare si infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche a ospiti accidentali come il cavallo e l'uomo. La zanzara che trasmette il virus West Nile non è la zanzara tigre, ma la nostra zanzara comune notturna, che punge dal tramonto all’alba. Altre possibili vie di trasmissione comprendono la trasfusione di sangue e il trapianto di organi da donatori infetti. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'età della persona.

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