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Girardi: “Non ci sono allarmi”

Il direttore generale rassicura: “Il monitoraggio è ben strutturato”

Girardi: “Non ci sono allarmi”

“È una situazione che purtroppo si ripete ogni anno”. L’infezione da virus del West Nile “può portare al decesso quando colpisce soggetti con un quadro patologico già critico”. Pietro Girardi, direttore generale Ulss 5 Polesana interviene sul caso della 81enne polesana prima vittima di West Nile, del 2025, in Veneto. La donna soffriva di patologie pregresse e, in seguito ai sintomi, le è stato riscontrato il virus. “La signora - precisa il dg - è morta con il West Nile, non di West Nile. Anche lo scorso anno c'è stato un decesso e nel 2018 addirittura 4. Purtroppo, per un territorio come la provincia di Rovigo, che ha caratteristiche ambientali favorevoli alla diffusione delle zanzare, è una situazione che si ripresenta”. Al momento comunque “non ci sono segnali d’allarme: né per il numero di zanzare, né per la positività ai virus, confrontando i dati con quelli degli ultimi tre-quattro anni”, rassicura il direttore generale dell’Ussl Polesana. “Il sistema di sorveglianza è piuttosto strutturato, da marzo a novembre facciamo un controllo attivo, con trappole che ci permettono di verificare la presenza di zanzare positive. Monitoriamo anche gli animali, in particolare uccelli e cavalli. Il tutto avviene in collaborazione con i Comuni, anche per le disinfestazioni”. Il sistema preventivo messo in atto dal Veneto “è molto strutturato. In provincia di Rovigo, ad esempio, abbiamo diverse postazioni di cattura delle zanzare, monitorate ogni 2 settimane. In caso di positività si attivano campagne straordinarie di disinfestazione. Tutto è regolato da una delibera regionale che definisce l’insieme delle misure da attuare”.

Per ridurre il rischio di contagio, il consiglio resta quello di mettere in atto anche le note misure individuali di prevenzione dalle punture delle zanzare, “in particolare della Culex, la zanzara comune, che punge soprattutto nelle ore serali e che è la specie principalmente coinvolta nella trasmissione del West Nile virus. Si tratta di “usare repellenti, eliminare i ristagni d’acqua: le normali attenzioni quando si fanno attività all’aperto, soprattutto la sera. Sono piccole abitudini quotidiane ma che possono ridurre significativamente il rischio di contagio”.

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