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I virtuosi del violoncello in Rotonda

Via alla famosa rassegna

I virtuosi del violoncello in Rotonda

Il violoncellista tedesco Maximilian Hornung apre Rovigo Cello City 2025

Domani sera il concerto di inaugurazione della dodicesima edizione del festival Rovigo Cello City. Protagonista nel suggestivo scenario del tempio della Rotonda, alle 21, uno dei violoncellisti più straordinari della scena internazionale, il tedesco Maximilian Hornung. Nato ad Augusta nel 1986, Hornung ha iniziato gli studi di violoncello all’età di 8 anni, ricevendo una formazione significativa da solisti del calibro di Eldar Issakadze, Thomas Grossenbacher e David Geringas. Nel precoce avvio della sua carriera concertistica ha avuto come suo mentore la grande violinista Anne-Sophie Mutter, con il sostegno della Borletti-Buitoni Trust di Londra. Suona regolarmente con le più importanti orchestre europee e al fianco di rinomati solisti. A soli 23 anni è stato nominato primo violoncellista della Bayerischer Rundfunk, incarico che ha ricoperto fino al 2013. Imminente il suo debutto con i Berliner philarmoniker e Marta Argerich.

Con Hornung ci saranno I Solisti filarmonici italiani, che sono considerati oggi tra le più importanti orchestre da camera a livello internazionale, e che sono noti al pubblico rodigino, come il loro direttore, Federico Guglielmo violinista dalla carriera internazionale, che ha saputo imporsi non solo come solista, ma anche come direttore d’orchestra, portando il suo stile e la sua consapevolezza storica, insieme a un approccio innovativo sia agli ensemble da camera di strumenti d’epoca che alle moderne orchestre sinfoniche, e che nel 2024, insieme al suo ensemble L’Arte dell’arco, ha ricevuto il Premio Abbiati “per la migliore iniziativa musicale”, eseguito e registrato nella stagione del teatro Sociale di Rovigo. Il primo violoncello dei Solisti filarmonici italiani è Luigi Puxeddu, ideatore e direttore artistico di Rovigo Cello City.

Il programma, accanto a musiche di Mozart, Grieg e Tchaikovsky, troverà il suo culmine nel famosissimo Concerto numero 2 in re maggiore per violoncello ed archi di Franz Joseph Haydn, uno dei vertici del repertorio dello strumento per virtuosismo ed espressività.

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