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Il caso

“Sessismo e misoginia indegni”

Salmaso, Donne democratiche: “Sdegno e solidarietà”

“Sessismo e misoginia indegni”

Raffaela Salmaso, delegata alla conferenza nazionale delle Donne democratiche per la Provincia di Rovigo

Le Donne democratiche esprimono sdegno e solidarietà per quello che sta emergendo dai meandri della rete. Attrici, influencer, ma anche esponenti politiche, da Alessandra Moretti ad Alessia Morani, ma anche la stessa Giorgia Meloni e la segretaria Pd Elly Schlein. E altre ancora, come Lia Quartapelle, Mara Carfagna, Chiara Appendino, Susanna Ceccardi, Licia Ronzulli, Anna Maria Bernini e Daniela Santanchè, Marianna Madia. Le loro foto, rubate, commentate in modo sessualmente esplicito, tagliate, ritoccate se non completamente tarocche, comparivano a decine sul forum di Phica.eu, un altro “contenitore” osceno è salito alla ribalta dopo la pagina Facebook “Mia moglie”, venendo chiuso e posto sotto sequestro.

“Stiamo assistendo in questi giorni alla vergognosa gogna a cui molte donne sono state sottoposte in siti web e pagine social a loro insaputa, sfruttando e modificando loro foto - scrive Raffaela Salmaso, delegata alla conferenza nazionale delle Donne democratiche per la Provincia di Rovigo - Come Donne democratiche della Provincia di Rovigo, dalla parlamentare alle candidate al consiglio regionale, dalle amministratrici nei diversi Comuni della provincia alle semplici aderenti alla conferenza provinciale, esprimiamo tutto il nostro sdegno e tutta la nostra solidarietà alla nostra segretaria nazionale Elly Schlein, alla nostra parlamentare Europea Alessandra Moretti e a tutte quelle donne note e meno note, politiche, attrici, influencer, ragazze comuni, che si sono ritrovate, in quei siti, bersaglio di centinaia di commenti sessisti e misogini”.

Poi, si riporta l’affermazione della portavoce nazionale Roberta Mori: “Rubare, manipolare, esporre e commentare i corpi delle donne significa negare dignità e libertà alle persone”.

Nella nota diramata da Salmaso a nome delle Donne democratiche, si aggiunge che “gli articoli nei giornali di oggi ci dicono di un fuggi fuggi di molti tra questi uomini, disposti a pagare purché i loro post vengano cancellati per paura di essere denunciati e coinvolti in azioni legali, non certo per il rispetto nei riguardi delle donne che hanno colpito, e questo ci da la cifra di come si pensi alle donne come oggetti da usare e vendere anche nel mercato digitale. Ci uniamo alle richieste che contro la violenza sulle donne vengano rafforzati la prevenzione e il contrasto in tutte le sue forme, compresa quella digitale che è ancora un terreno non presidiato e che meriterebbe una legislazione apposita. La violenza sulle donne è un problema maschile ed è quindi necessario siano gli uomini che non si riconoscono in questi atti ad affiancarci in questa battaglia e ad esprimersi pubblicamente”.

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