VOCE
veneto
01.09.2025 - 05:00
Una parola, soprattutto se in dialetto, può cambiare il senso di un’intera scena. A Monselice è bastato questo perché, il 31 agosto, una mattinata qualunque diventasse un caso cittadino capace di incendiare i social: al centro della contesa la sindaca Giorgia Bedin, una cittadina, un cane di nome Spino e una frase che, a seconda delle versioni, suona come una maledizione o come un commento sul fango degli allagamenti</b>.
Secondo quanto raccontato dalla sindaca Giorgia Bedin in un post su Facebook, tutto è accaduto durante una passeggiata in centro con il suo cane Spino, mentre poco più in là alcuni cittadini stavano raccogliendo firme contro gli allagamenti dei giorni scorsi. “Una di loro, mentre passavo, mi ha augurato che mi muoia il cane”, ha scritto Bedin, indicando anche nome e cognome della donna ritenuta responsabile dell’offesa.
La ricostruzione non convince però Gianni Mamprin, consigliere comunale di opposizione e testimone dell’episodio. A suo dire, la presunta offesa non ci sarebbe mai stata. La cittadina avrebbe detto in dialetto veneto: “Varda che semo ancora in tel paltàn”, cioè “guarda che siamo ancora nel fango”, un riferimento diretto ai disagi per gli allagamenti che la comunità sta vivendo. Una frase per descrivere una situazione difficile, non un augurio di male al cane della sindaca. Due suoni simili, significati opposti: è qui che, probabilmente, si consuma il cortocircuito.
La pubblicazione del post della sindaca ha innescato una valanga di commenti. Da un lato, messaggi di solidarietà per Bedin e per Spino; dall’altro, critiche per aver reso pubblico il nome della cittadina e per aver trasformato i social in un tribunale. In mezzo, l’ipotesi – ventilata nell’orbita della donna coinvolta – di una querela per diffamazione, a testimonianza di quanto rapidamente un diverbio di strada possa diventare contenzioso quando passa dai marciapiedi alle bacheche online. Nel frattempo, la notizia che tutti si aspettavano: Spino sta bene. E, per sua fortuna, non legge i social.
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