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VACANZE 2025

La spiaggia è “no kids”

A Milano Marittima, stretta di mano tra turista e gestore; scuse pubbliche

Spiaggia “no kids” a Milano Marittima, la lite si chiude con una stretta di mano

Un rifiuto al ristorante per la presenza di un bambino, una denuncia che diventa caso nazionale e poi, finalmente, il gesto più semplice: una stretta di mano. A Milano Marittima, la polemica sulla presunta spiaggia “no kids” si è spenta dove tutto era cominciato, sul bagnasciuga, nel segno del dialogo e delle scuse.  Tutto è partito dalla segnalazione di Andrea Mussini, turista modenese, che aveva provato a prenotare un tavolo per pranzo in uno stabilimento di Milano Marittima, sentendosi rispondere: "Non prendiamo bambini". Il figlio ha cinque anni e mezzo. La sua denuncia ha acceso il dibattito, tra chi rivendicava il diritto alla tranquillità e chi vedeva una discriminazione. In poche ore, il tema è rimbalzato sui media e, soprattutto, nella “giungla incontrollata” dei commenti social.


Sabato 30 agosto 2025, Mussini ha incontrato il titolare dello stabilimento, Walter Meoni. I due hanno parlato, si sono spiegati e si sono dati la mano. "Il titolare mi ha chiesto scusa, per me finisce qui", ha raccontato il turista all’Ansa. La versione condivisa è quella di un "fraintendimento": l’addetta all’accoglienza non era adeguatamente preparata e il messaggio è passato nel modo peggiore. Intanto, su Mussini e sulla sua famiglia si era già abbattuta un’ondata di odio online: "Sono stato travolto da commenti e cose brutte anche nei confronti di mio figlio", ha detto.


A mettere il sigillo sul lieto fine è arrivato un comunicato firmato dalla cooperativa bagnini di Cervia e dal sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, insieme alle parti coinvolte. Nel testo si punta il dito contro le "strumentalizzazioni mediatiche" e l’amplificazione di una divergenza nata per un’errata comunicazione, con l’effetto di "ferire, anche se involontariamente, le persone coinvolte" e alimentare l’odio social. 

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