Spaccio alla fermata del tram

Un marsupio troppo ingombrante e il nervosismo alla vista della pattuglia: è così che un controllo di routine al capolinea del tram di Pontevigodarzere (Padova) si è trasformato in un sequestro di quasi due etti di marijuana e in un arresto in flagranza. A finire nei guai è un trentenne nigeriano, già noto alle forze dell’ordine, fermato dai carabinieri della stazione di Vigodarzere nel pomeriggio del 27 agosto in via Telemaco Signorini, a Padova.

Secondo quanto ricostruito, i militari, impegnati in un servizio di controllo del territorio nei pressi del capolinea, hanno notato l’uomo in compagnia di un connazionale. Alla vista della pattuglia, il sospetto ha evidenziato chiari segni di agitazione. Durante l’identificazione ha aperto il marsupio per prendere un documento: i carabinieri hanno intravisto qualcosa di anomalo e gli hanno chiesto di svuotarlo.

Nel marsupio sono spuntate due buste in cellophane con complessive 109 dosi di marijuana che, una volta pesate in caserma, hanno raggiunto circa 130 grammi. La perquisizione è stata estesa all’abitazione del fermato, nel quartiere nord del capoluogo, dove da un cassetto della cucina sono stati recuperati ulteriori 60 grammi della stessa sostanza, avvolti in fogli di alluminio. In totale, quindi, circa 190 grammi sequestrati.

Il trentenne è stato arrestato in flagranza per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Padova è stato inizialmente sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Il 29 agosto il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo per l’indagato la misura cautelare meno afflittiva dell’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri (il cosiddetto “obbligo di firma”). Resta ferma la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.