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“Un paese che può crescere”

Il sindaco Modonesi: “Non mancano i problemi, ma la comunità risponde con solidarietà”

“Un paese che può crescere”

Fiesso Umbertiano è un paese che cresce, che cambia e che guarda con attenzione al futuro. Il sindaco, Luigia Modonesi, tratteggia criticità e potenzialità del territorio: dai collegamenti stradali alle sfide legate all’immigrazione, fino alle prospettive di sviluppo economico e sociale.

Sindaco, come sono i cittadini di Fiesso Umbertiano?

“Sono collaborativi, segnalano i problemi con spirito costruttivo e partecipano alla vita della comunità. Siamo poco sotto i 4mila abitanti, ma la popolazione è in aumento grazie alla vicinanza con Occhiobello e Castelguglielmo, dove l’insediamento di Amazon ha portato nuovi residenti. Certo, non mancano situazioni di povertà o di bisogno, soprattutto tra gli stranieri che arrivano qui con famiglie e figli da inserire a scuola, ma la comunità risponde con solidarietà”.

Vi sentite più vicini a Ferrara o a Rovigo?

“Geograficamente siamo più legati a Ferrara, che dista 17 chilometri contro i 30 da Rovigo. Molti studenti scelgono le scuole ferraresi, ma questo non significa rinunciare all’identità polesana: la nostra è una storia a metà, segnata sia dall’influenza ferrarese che da quella veneziana, come testimonia villa Morosini Vendramin Calergi, oggi sede del Comune”.

Uno dei nodi più sentiti è quello dei collegamenti. Perché restano un problema?

“Il Polesine è una terra lunga e stretta, attraversata da strade nate attorno ai campi agricoli e quindi piene di curve. Servirebbero vie più sicure e dirette. Certo, i collegamenti con la città da noi ci sono, garantiti anche dai bus, ma gran parte del trasporto sociale lo copriamo con l’associazione Impegno Civico, che accompagna gli anziani e chi non ha mezzi verso ospedali e strutture di cura”.

Com’è il tessuto economico di Fiesso?

“Abbiamo aziende di rilievo internazionale: Alexis, Welding Duebi, Mc Elettronica, Sicel, Italfrutta e Asfalti Busco sono realtà solide che danno lavoro e continuano ad ampliarsi. Questo ci permette di avere livelli di occupazione buoni, anche se qualche sacca di disoccupazione resta. La Zls potrebbe essere un’opportunità, ma solo se verrà esteso il credito d’imposta”.

Dicevamo della presenza di immigrati: com’è la situazione?

“Da noi il fenomeno è gestibile. Molti stranieri comprano case da ristrutturare: questo fa crescere la popolazione, ma al tempo stesso il patrimonio immobiliare rischia di perdere valore. E’ il rovescio della medaglia, che può entrare in conflitto con una possibile vocazione turistica del territorio”.

E proprio sul turismo, perché non si è mai investito seriamente?

“Perché manca la volontà forte. Le risorse ci sono, i percorsi naturalistici e i siti Unesco anche. Bisogna crederci e fare squadra, superando divisioni politiche. Se c’è la volontà, come abbiamo dimostrato con la trasformazione della nostra casa di riposo, i risultati arrivano”.

Guardando avanti, come vede Fiesso tra dieci anni?

“Un paese che cresce grazie ai servizi. Stiamo realizzando una vasca di laminazione per la sicurezza idraulica e sistemando aree naturalistiche come le Gorghe a Ospitaletto. Recupereremo anche l’ex Casa del Fascio per restituirla alla comunità. Fiesso ha scuole, asilo nido, casa di riposo, trasporti alternativi: se ci sono servizi, la comunità cresce. Il nostro compito è garantire proprio questo”.

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Commenti all'articolo

  • Damy84

    03 Settembre 2025 - 12:30

    Ricordo che abbiamo anche una pista da F1 in Piacentina...

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    Rispondi

  • Damy84

    03 Settembre 2025 - 12:16

    Ricordo che abbiamo anche una pista da F1 in Piacentina...

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