VOCE
L'INDAGINE
03.09.2025 - 11:40
Emanuele Filiberto di Savoia
Quasi metà degli italiani lo giudica positivamente, per i più starebbe bene in politica: incetta di successi per Emanuele Filiberto di Savoia. A cinque anni dal tentativo evaporato di “Più Italia” (2020), un nuovo sondaggio commissionato da Il Giornale al professor Renato Mannheimer rimette il suo nome nel perimetro del possibile. E la fotografia che emerge è quella di un personaggio noto, percepito con benevolenza. Secondo i dati pubblicati dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, il 90% degli italiani conosce Emanuele Filiberto. Il 44% ne dà un giudizio positivo; il 15% ritiene che potrebbe dare un contributo positivo al Paese. E su quale terreno? Il 36% indica la politica, il 29% la filantropia, solo il 9% lo spettacolo. È l’istantanea di un appeal trasversale che, se confermato, varrebbe quantomeno un test sul campo.
“Sono contento di quel che emerge dallo studio – osserva Emanuele Filiberto – il mio impegno pubblico viene riconosciuto e premiato. Al momento sono impegnato in tante attività culturali e filantropiche, ma mai dire mai”. Più esplicito il passaggio successivo: “In futuro potrei anche optare per la politica. Certo, oggi c’è un nuovo rapporto con il Paese, dopo tutto il fango che ci hanno buttato addosso”. Parole che lasciano aperta la porta a un rientro nell’agone, pur senza annunciare alcuna mossa immediata. L’indagine, scaturita anche dalla provocazione storiografica di Aldo Cazzulo (“Piaccia o no, senza i Savoia l’Italia oggi non esisterebbe”), misura la consapevolezza storica degli intervistati: il 90% sa che l’Italia ebbe una monarchia e l’80% la associa alla dinastia sabauda.
Ma il 55% non sa che i Savoia furono gli artefici dell’unità nazionale o non ha chiaro quel passaggio cruciale e fo9ndmanetale per il processo di riunificazione dell'italia disgregata. Il 30% ha un’idea positiva della famiglia e un sorprendente 27% la definisce “popolare”. Un serbatoio di stima ed empatia che, sottolinea Il Giornale, potrebbe diventare un “tesoretto” politico o un “marchio” da promuovere. “Emanuele Filiberto è riuscito a svecchiare un brand che sembrava ormai fuori catalogo e invece offre sorprendenti spunti di attualità”, scrive la testata. Insomma, i numeri suggeriscono che, nell’immaginario degli italiani, l’eventuale contributo del principe si gioca soprattutto tra impegno istituzionale e sociale; sguardi benevoli, e forse sorprendenti, all'orizzonte.
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