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PARTECIPATE
03.09.2025 - 07:00
un momento dell'assemblea di controllo analogo di Ecoambiente
Pace fatta tra i sindaci soci di Ecoambiente e via libera alle deleghe attribuite all’amministratore delegato Alberto Patergnani e al monte compensi annuale (di 34mila euro) destinato al consiglio di amministrazione, senza variazioni rispetto al precedente. Tutto con il voto unanime dei presenti. L’assemblea di controllo analogo della società che gestisce in house la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in Polesine, partecipata da tutti i 50 Comuni della provincia, è stata poco più di una passeggiata, tutta in discesa. A cominciare dalla presenza degli amministratori: un numero di sindaci tale da garantire il numero legale sia per teste che per quote durante tutta la durata della riunione, chiusa nel giro di poco più di un paio d’ore.
Partita con la presenza di 37 amministrazioni in rappresentanza di 817 quote, alle quali si sono aggiunti poco dopo Porto Tolle e Trecenta e, a seguire, Frassinelle ma con Fratta che nel frattempo è uscito, il secondo punto è stato votato da 37 amministratori per 852 quote. Nel mezzo, tanti interventi e una lunga discussione, anche riguardo temi non previsti dall’ordine del giorno che, vale la pena ricordarlo, era la prosecuzione di una assemblea precedente, quella in cui è stato nominato il nuovo cda, i cui punti non erano stati esauriti fino in fondo ma rinviati ad una assemblea successiva alla quale è mancato il numero legale. Poi la pausa estiva e, martedì, la nuova convocazione. Solo che nel frattempo ci sono state delle novità rilevati. Una su tutte: l’annuncio che i fondi Pnrr copriranno l’intero importo di 20 milioni di euro della centrale per la produzione di biometano in progetto a Sarzano, alla quale il cda ha dato il via libera proprio nei giorni scorsi.
E anche se il sindaco e presidente dell’assemblea di controllo analogo Valeria Cittadin conserva e ribadisce tutte le sue perplessità sull’impianto, non esita a definire la riunione di ieri “una svolta nella gestione della società”. E aggiunge: “E’ importante che i sindaci sappiano fare squadra. Io mi sono messa a disposizione per fare squadra anche se la mia posizione rispetto al tema importante dell’impianto di Sarzano è diversa rispetto a quella della maggioranza dei sindaci. Mi rifaccio però alle regole della democrazia e non farò certo battaglie che, a quanto pare, non hanno il consenso della maggioranza. Al di là di questo, oggi la centrale non era all’ordine del giorno ma ho voluto comunque richiamare l’attenzione dei sindaci sul punto che la nostra bussola deve essere quella di prevedere una diminuzione delle bollette e un miglioramento del servizio. Su questo dobbiamo fare squadra”.
Cittadin, insomma, guarda avanti: “Ora mi auguro che si possa voltare pagina con senso di responsabilità e sarò la prima a dimostrarlo. Credo che la responsabilità si dimostri sapendo fare squadra, anche quando le cose non vanno proprio come si avrebbe voluto, come nel mio caso. Mi auguro di non dover dire, a tempo debito visto che mancano 10 mesi al 30 giugno 2026, ‘io l’avevo detto’ perché sarebbe una non-vittoria dato che tutto ricadrebbe sulle tasche dei cittadini. Però la scelta dell’assemblea è stata questa e quindi da qui si parte. Sono qui per fare squadra con l’obiettivo di abbassare le bollette. Non credo che l’impianto riuscirà in questa operazione ma mi rimetto alla democrazia, sperando di sbagliarmi”.
Ad esprimere soddisfazione sono anche il presidente di Ecoambiente Pier Poalo Frigato “per la presenza massiccia dei sindaci e l’unanimità dei voti sui temi trattati” e l’ad Patergnani che sottolinea: “Finalmente l’azienda può avere un’operatività volta a migliorare i servizi. Ricordo che Ecoambiente non è solo il digestore, ma ecocentri, servizi e raccolta dei rifiuti. Il mio plauso va a tutti i collaboratori dell’azienda che hanno ben ammortizzato questa fase transitoria e incerta durata due mesi che non è stata affatto facile”. Patergnani ha annunciato durante il vertice che nelle prossime settimane rassegnerà le dimissioni dalla presidenza di Polaris, partecipata al 100% da Ecoambiente, e ha chiarito come “non c’è mai stata la volontà di non nominare Frigato presidente del cda per questioni personali ma perché non era ancora stata chiusa l’assemblea e completata in tutti i suoi punti. In questo modo abbiamo proceduto collegialmente come cda nelle decisioni in quanto il rappresentate legale era l’intero cda”.
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