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veneto
04.09.2025 - 06:36
Erano le 11.30 di mercoledì 3 settembre quando, all’interno di uno stabilimento di Montecchio Maggiore (Vicenza), una pesante balla di materiale ha travolto un operaio di 42 anni. I colleghi hanno chiamato subito i soccorsi; i sanitari del Suem 118 sono arrivati in pochi minuti e hanno tentato la rianimazione, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. La sua identità non è stata ancora ufficialmente comunicata.
Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe stata schiacciata da una balla di materiale all’interno della ditta, che si occupa di raccolta e smaltimento di rifiuti speciali. La scena si è consumata davanti ai colleghi, che hanno dato immediatamente l’allarme.
Carabinieri e ispettori dello Spisal (Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro) stanno ricostruendo la dinamica dell’infortunio e verificando il rispetto delle norme di sicurezza. Al momento non sono state diffuse ulteriori informazioni sulle cause precise dell’incidente.
Il dramma ha riacceso il confronto sulla sicurezza. Roberto Toigo, segretario generale di Uil Veneto, parla di “emergenza” regionale: “Politica, sveglia! Aziende, sveglia! Sindacati, sveglia! [...] Con i dati riferiti a giugno, siamo già al doppio di infortuni mortali rispetto allo stesso periodo del 2024 (51 contro 24). E a Vicenza si è passati da 1 a 10, senza contare quelli accaduti questa estate e quello di oggi. Bisogna fare più formazione, più prevenzione. [...] 'Zero morti sul lavoro' deve essere un obiettivo reale”.
Dalla Cgildi Vicenza arriva una denuncia severa. Massimiliano Bianco, della segreteria generale con delega a salute e sicurezza, ricorda: “Nel mese di luglio si è verificato il decimo infortunio mortale in provincia di Vicenza. Alla ripresa, dopo le ferie estive, si registra già un nuovo infortunio mortale alla New Ecology”. La Cgil non ha rappresentanza in azienda, quindi non conosce la dinamica interna, ma Bianco aggiunge: “Non ci possiamo rassegnare al fatto che di lavoro si può anche morire. È necessario un forte investimento sulla prevenzione nei luoghi di lavoro”.
Anche l’Ugl richiama i numeri nazionali. Il segretario generale Paolo Capone definisce “drammatici e inaccettabili” i dati Inail: 432 morti “in occasione di lavoro” nei primi sette mesi del 2025. A preoccupare sono gli incrementi delle denunce in diverse regioni: Veneto (+21), Piemonte e Basilicata (+6), Marche, Liguria e Campania (+5). Capone chiede di “potenziare i controlli attraverso il coordinamento delle banche dati per un monitoraggio capillare” e di “investire nella formazione, a partire dalle scuole”. L’UGL si dice favorevole alla prosecuzione dei tavoli di confronto per nuove misure a presidio della sicurezza.
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