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PALAZZO NODARI

Si dimette il portavoce del sindaco

“Sto per laurearmi, poi studierò all’estero”. A bilancio c’erano 158mila euro: non sarà sostituito

Si dimette il portavoce del sindaco

Filippo Zangheratti, ormai ex portavoce del sindaco Valeria Cittadin

Il sindaco Valeria Cittadin dice addio al proprio portavoce Filippo Zangheratti. Mercoledì mattina, il 21enne militante di Fratelli d’Italia e presidente cittadino della sezione Gioventù nazionale Rovigo ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di collaboratore dell’ufficio di supporto al sindaco. Ufficio appositamente istituito da Cittadin, attraverso un proprio decreto, il 30 agosto dello scorso anno.

Zangheratti, dunque, se ne va. E lo fa dopo meno di un anno dall’assunzione a palazzo Nodari, avvenuta formalmente il 7 ottobre scorso. E’ in quella data, infatti, che ha siglato il contratto di assunzione a tempo pieno e determinato, di durata pari a quella del mandato di Cittadin, per affiancare e supportare il primo cittadino nella quotidiana attività politica svolta parallelamente all’attività amministrativa.

Le dimissioni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno: poche, pochissime persone in municipio erano state avvisate nei giorni scorsi che il collaboratore avrebbe lasciato l’incarico. Anche perché la sua assunzione, che lo scorso anno aveva provocato un vespaio di polemiche dentro e fuori il consiglio comunale con mal di pancia più o meno marcati anche all’interno della stessa maggioranza, era stata strenuamente difesa con le unghie e con i denti da Cittadin.

Con queste parole Zangheratti spiega la decisione di uscire da palazzo Nodari: “Dopo un anno a fianco di Valeria, visto anche il mio impegno universitario ed essendo arrivato nell’anno della laurea, ho valutato di dovermi concentrare a 360 gradi su alcune opportunità che potrebbero portarmi a studiare in importanti università all’estero. E’ stata un’esperienza enormemente gratificante dal punto di vista umano e professionale e ringrazio Valeria e l’amministrazione per la possibilità data. Continuerà, ad ogni modo, il mio impegno a livello politico in Fdi e Gioventù nazionale”.

Le polemiche si diceva. Quando Zangheratti è stato assunto qualcuno della maggioranza ha storto il naso e l’opposizione si è scatenata. Dapprima perché il nome di Zangheratti ha iniziato a circolare ben prima che si concludesse la procedura di selezione pubblica alla quale hanno partecipato ben 19 candidati, in secondo luogo perché in tanti si sono chiesti se il collaboratore fosse necessario o se il sindaco non ne potesse fare a meno, dato che la figura, benché prevista e regolamentata sotto il profilo normativo (rientra nelle prerogative del sindaco e dell’autonomia di cui gode avvalersi di un collaboratore di strettissima fiducia), viene comunque remunerata con risorse pubbliche.

Il costo del collaboratore è, infatti, di oltre 30mila euro l’anno per 158.287 euro complessivi nei cinque anni. In qualsiasi caso, sembra che Cittadin abbia intenzione di non avvalersi di un altro portavoce, almeno per ora.

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