VOCE
TREVISO
05.09.2025 - 16:14
Una cessione lampo, il pedinamento in borghese, la mossa disperata di ingoiare gli ovuli e la corsa in ospedale. È il filo di una giornata ad alta tensione nel cuore di Treviso, culminata con la scarcerazione e il divieto di dimora in Veneto per un 28enne, richiedente asilo nigeriano fermato dalla Polizia Locale dopo la presunta vendita di una dose di crack a pochi passi dalla stazione delle autocorriere di via Roma.
Da tempo gli agenti della sezione di polizia giudiziaria di via Castello d’Amore, impegnati nel contrasto allo spaccio in città, tenevano d’occhio il 28enne, sospettato di gestire un discreto giro di crack e cocaina nel centro storico. Lunedì 1 settembre, alle 17.15, il giovane avrebbe dato appuntamento in un’area appartata a un cliente tossicodipendente per cedere una dose di crack da mezzo grammo nei pressi della stazione delle autocorriere di via Roma. Poco dopo, verso le 17.30, mentre si dirigeva a un’ulteriore consegna — stavolta di cocaina — l’uomo si è accorto di essere seguito da agenti in borghese. A quel punto, secondo quanto ricostruito, avrebbe preso alcuni piccoli ovuli che teneva in tasca e iniziato a ingerirli. Al momento del fermo, avvenuto tra il tardo pomeriggio e la sera del 1 settembre in via Castello d’Amore, gli operatori gli hanno trovato in bocca poco meno di una decina di ovuli; altri, in tutto una ventina, risultavano già ingoiati. Per scongiurare rischi sanitari, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello, dove ha poi espulso gli ovuli. Il giudice per le indagini preliminari di Treviso ha convalidato l’arresto e il sequestro di circa 30 ovuli di crack, oltre a 600 euro in contanti rinvenuti addosso al fermato.
Scarcerato, l’uomo è stato raggiunto dal divieto di dimora nella regione Veneto: una misura che, in caso di violazione, comporta il rischio di finire in carcere. Il provvedimento fa seguito alla convalida dell’arresto e punta a interrompere l’attività illecita contestata nel centro cittadino.
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