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SALUTE

Chikungunya, ben 20 casi nel Veronese

Secondo caso dopo Arbizzano: trattamenti entro 300 metri e una ventina di contagi nel Veronese

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La zanzara tigre fa paura in Valpolicella: la Chikungunya continua a circolare, e le istituzioni locali passano all’azione con misure straordinarie di contenimento.


Un nuovo caso autoctono di Chikungunya è stato rilevato il 4 settembre nel capoluogo di Negrar di Valpolicella. Si tratta del secondo episodio nell’area dopo quello emerso il 7 agosto ad Arbizzano, riguardante una donna di 64 anni: quel caso fu il primo segnalato non solo nel Veronese, ma in tutto il Veneto. La conferma del nuovo contagio ha attivato i protocolli sanitari previsti: disinfestazioni straordinarie e misure di prevenzione mirate attorno all’abitazione della persona colpita.

Il Comune di Negrar di Valpolicella ha informato che gli interventi anti-zanzare interessano l’area di Jago. Le operazioni prevedono trattamenti adulticidi entro un raggio di 300 metri dall’abitazione del caso accertato; a seguire sono programmati anche trattamenti larvicidi, per interrompere il ciclo riproduttivo delle zanzare tigre (Aedes albopictus). L’obiettivo è ridurre rapidamente la densità del vettore nelle aree maggiormente a rischio, limitando ulteriori trasmissioni.


Il fenomeno, descritto come “epidemia autoctona” a livello provinciale, conta circa una ventina di casi nel Veronese. In Valpolicella il virus sembra aver trovato un contesto favorevole: oltre a Negrar e Arbizzano, segnalazioni sono arrivate da Corrubio di San Pietro in Cariano e, in particolare, da Sant’Ambrogio di Valpolicella, nella frazione di Domegliara. Una distribuzione che spinge a rafforzare le azioni coordinate di controllo del vettore e l’informazione alla popolazione.

La Chikungunya è una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare tigre infette. I sintomi più comuni includono febbre e dolori articolari, spesso intensi; possono comparire anche mal di testa, stanchezza e rash cutaneo. La prevenzione si basa su due pilastri: riduzione delle zanzare e protezione personale. - Eliminare ristagni d’acqua in balconi, giardini e cortili (sottovasi, bidoni, tombini). - Usare repellenti cutanei secondo le indicazioni in etichetta. - Installare o riparare zanzariere a porte e finestre. - Indossare abiti chiari e coprenti all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto. - Seguire gli avvisi comunali su disinfestazioni e trattamenti larvicidi. La tempestività degli interventi e la collaborazione dei residenti fanno la differenza. Di fronte a una “ventina” di casi sul territorio provinciale, la regola è una sola: informazione chiara e gesti quotidiani coerenti. È così che si spezza la catena del contagio, prima che l’ultima puntura mandi in fumo l’ottimo lavoro fatto sul campo.

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