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I GIOVANI

“Si trova, ma manca stabilità”

Ragazzi disposti ad adattarsi, purché con un obiettivo chiaro

“Si trova, ma manca stabilità”

Oltre duemila assunzioni, in Polesine, soltanto nel mese di settembre. Ma la maggior parte dei nuovi contratti saranno a tempo determinato.

Numeri, quelli del report di Excelsior sul mercato del lavoro nella nostra provincia, che si intrecciano con le percezioni dei giovani, chiamati a misurarsi con un mercato del lavoro in continua trasformazione. Per alcuni la priorità non è ancora la stabilità.

Diletta, 24 anni, racconta: “Attualmente sto lavorando per un’azienda, a tempo determinato. In questo momento della mia vita non vorrei un contratto a tempo indeterminato perché sono giovane, non ho ancora terminato l’università e ho voglia di fare diverse esperienze. Voglio prima provare e sperimentare. Conosco persone che cercano stabilità e hanno ragione, ma io per ora mi sento fortunata e sono contenta del contratto a termine”.

C’è chi, invece, vede nella precarietà un ostacolo concreto, come Matteo, 37 anni: “Secondo me per trovare un lavoro stabile si è quasi obbligati ad andare fuori città. Con gli amici ne parliamo spesso e tutti dicono che è difficile trovare un posto fisso qui. Le prospettive non sono il massimo, però speriamo che la situazione migliori”.

Adattarsi e formarsi è la strada scelta da Alex, 25 anni: “Ho sempre cercato di accettare ciò che si avvicinava a quello che cercavo. Dopo varie esperienze ho fatto un corso in ambito sanitario e ora lavoro in ospedale, un impiego che rispecchia le mie aspettative. Non è stato difficile trovare in zona, ma è complicato trovare un posto che piaccia davvero: spesso gli orari non sono semplici da gestire”.

Il lavoro occasionale resta un’opzione diffusa tra studenti, come nel caso di Vittoria: “Lavoro in un bar con contratto a chiamata, soprattutto nei fine settimana perché studio. Non ho avuto difficoltà a trovare, qui i locali cercano spesso personale”.

Infine, c’è chi evidenzia potenzialità e difficoltà del mercato locale. Giacomo, 30 anni, osserva: “Ho lavorato per un po’ a Rovigo e mi trovavo benissimo. Ora ho un impiego a tempo pieno fuori città, faccio il pendolare ma sono contento. E’ positivo sapere che ci saranno nuove assunzioni, ma penso che le offerte del territorio non siano sempre allettanti. Più che un problema di formazione, bisognerebbe ampliare l’offerta lavorativa”.

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