VOCE
LA FESTA
06.09.2025 - 21:27
Venerdì sera Piazza Cavour ha fatto da cornice alla prima edizione della Festa Pugliese, organizzata da Adria Nostra APS con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Confesercenti Venezia-Rovigo. Una serata da ricordare, con oltre 200 partecipanti e un programma intenso, che ha trasformato il cuore della città in un abbraccio tra due culture ormai separate solo da una “n”, quelle di Adria e della città pugliese Andria.
A concepire e guidare la serata è stato Mattia Mincuzzi, mattatore e anima dell’iniziativa, unico pugliese di Adria Nostra: “È stata una serata stupenda – ha raccontato – siamo tornati a casa stanchi ma felicissimi”. La cena ha visto protagonisti i sapori autentici di Puglia: le orecchiette al sugo cucinate sul momento dai cuochi pugliesi Matteo Padula e Nicola Ladisa, le burrate di Andria offerte dal Comune e dal Consorzio IGP, i taralli baresi donati dall’Associazione panificatori di Bari, fino al brindisi finale con l’“Amaro d’ Marnaridd”, arrivato direttamente da Bari vecchia. In cucina e tra i tavoli, una ventina di volontari di Adria Nostra e amici adriesi hanno reso possibile un servizio impeccabile. Non solo gastronomia, ma anche musica e balli con gli Almakàntica, che hanno fatto danzare la piazza con i ritmi travolgenti della pizzica, seguiti dall’esibizione di Marta Passos e dieci ballerine in abiti tradizionali e tamburelli. Suggestivo il momento in cui il baritono Clorindo Manzato ha intonato “Volare” dalla terrazza del teatro, mentre otto pugliesi, in rappresentanza delle sei province, accendevano fumogeni blu in memoria degli amici recentemente scomparsi, in particolare Maria Antonietta Baldo, Roberto Spinello e Reno Benvegnù di Adria Nostra.
La serata ha avuto anche un forte valore istituzionale. Presente la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, che ha ricordato le tre vittime dell’Avis di Andria, decedute in un tragico incidente lo scorso 3 agosto. In segno di solidarietà, l’Avis di Adria, rappresentata da Giovanni Lo Tesoriere, le ha consegnato un gagliardetto. Roberto Marangoni ha donato invece un cd dei Bontemponi, promettendo che il gruppo sarà presto ad Andria per una serata folkloristica.
Il momento più toccante per l’associazione è arrivato quando il sindaco Massimo Barbujani ha consegnato ad Adria Nostra un riconoscimento per i 15 anni di attività al servizio della città. “È stata una serata da incorniciare – ha commentato Barbujani – che ha ruotato attorno a due comunità, grazie all’impegno di Mattia Mincuzzi. L’amministrazione ha voluto firmare sul libro d’onore un impegno concreto per costruire insieme nuove occasioni di incontro e collaborazione tra le nostre città. È stata una festa in cui le persone si sono divertite, la band ha fatto ballare tutti con la pizzica, e l’organizzazione di Adria Nostra si è dimostrata, ancora una volta, originale e impeccabile. Complimenti sinceri a chi ha reso possibile tutto questo”. Il presidente di Adria Nostra, Giovanni Rinaldi, ha ringraziato l’amministrazione per la sorpresa inaspettata, mentre Mincuzzi e la moglie Silvia hanno donato al Comune un quadro dell’artista Micaela Bagatin.
Applausi e sorrisi anche per il videomessaggio di Lino Banfi, che ha raccontato un episodio divertente della sua gioventù: “Nel 1953, a Milano, non volevano affittare appartamenti ai meridionali. Essendo nato ad Andria, cancellai la “n” e risultai di Adria. Così trovai casa passando per veneto”. Dopo il video, è arrivata persino una telefonata a sorpresa del comico in piazza, che ha risvegliato nei presenti il ricordo della sua visita ad Adria nel 1981 per le riprese di “Cornetti alla crema”, quando gli adriesi lo incontravano al Bar Sport mentre giocava a flipper tra una ripresa e l’altra. Non è mancato nemmeno il saluto del barese Michele Fanelli, cultore delle tradizioni locali, che ha ricordato la figura di Costante Tivelli, nato a Corbola e protagonista della storia calcistica del Bari, presto celebrato in un calendario ufficiale della squadra.
La serata si è chiusa con una grande torta decorata dai gonfaloni delle due città, suggello simbolico di un legame destinato a crescere.
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Federica Viscusi
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