VOCE
FERRARA
06.09.2025 - 17:27
Dopo un cantiere che ha coniugato rigore conservativo e sguardo contemporaneo, la Palazzina Marfisa d’Este riapre le sue porte, restituendo alla città uno dei suoi luoghi più iconici in una veste museale aggiornata, inclusiva e capace di raccontare con chiarezza cinque secoli di storia estense. Affacciata su corso Giovecca, la residenza voluta tra il 1556 e il 1560 da Francesco d’Este e legata alla figura della figlia Marfisa torna visitabile dopo interventi mirati di consolidamento strutturale e adeguamento degli impianti. L’obiettivo, esplicitato dal progetto, è duplice: tutelare l’identità architettonica e decorativa del complesso cinquecentesco e, al tempo stesso, adeguare gli spazi alle esigenze di conservazione e fruizione contemporanee.
Ideato e coordinato dal Servizio Beni Monumentali e dal Servizio Cultura del Comune, insieme alla Fondazione Ferrara Arte e in concerto con la Soprintendenza, il nuovo allestimento introduce apparati testuali aggiornati per una comprensione immediata della storia del luogo; contenuti multimediali che ampliano il racconto e lo rendono accessibile a pubblici diversi; il restauro di tutte le opere esposte, restituite alla lettura originaria; un’attenzione strutturale all’accessibilità, per una visita più agevole e davvero inclusiva. Ne deriva un museo “di oggi”: accogliente, leggibile, pienamente fruibile senza tradire la fisionomia storica della dimora. Restaurata nei primi anni del Novecento e riallestita nel 1938 dal museografo Nino Barbantini come spazio di rappresentanza capace di evocare l’atmosfera di una dimora rinascimentale, la Palazzina aveva progressivamente smarrito, nel corso dei decenni, la coerenza di quel dispositivo scenografico. Il nuovo percorso espositivo sceglie la via del racconto documentato: mette in sequenza la storia della casa, i suoi usi, le trasformazioni e i protagonisti, offrendo al visitatore una mappa chiara per orientarsi tra memoria, collezioni e architettura.
La riapertura è anche il risultato di una collaborazione virtuosa con Bper Banca, proprietaria degli arredi e delle opere storiche, cui si affiancano medaglie, monete e ceramiche provenienti dalle collezioni civiche e dalle raccolte della Fondazione Estense. “La Palazzina è parte integrante di un piano strategico di recupero, miglioramento e valorizzazione di palazzi, dimore ed edifici storici di Ferrara che intende restituire ai cittadini e ai turisti i luoghi della cultura e dell’arte ferrarese, patrimonio Unesco”, ha dichiarato il sindaco Alan Fabbri.
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